Immigrazione e Brexit, le altre 2 spine per la presidenza del Lussemburgo - Affaritaliani.it

Affari Europei

Immigrazione e Brexit, le altre 2 spine per la presidenza del Lussemburgo

D'accordo, c'è la crisi greca. Ma le questioni aperte sui tavoli dell'Unione Europea sono tante e molto spesso spinose. Tra queste anche e soprattutto l'immigrazione e il referendum Brexit. Le due patate bollenti sono subito passate nelle mani del Lussemburgo, presidente di turno del Consiglio per il prossimo semestre.

Il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, ha subito ha posto il capitolo immigrazione tra le priorità. "Confido che al prossimo consiglio" si trovi la soluzione con gli Stati membri per la ridistribuzione dei richiedenti asilo" ha affermato subito dopo l'insediamento, dicendosi convinto che col "dialogo" sarà possibile arrivare "alla solidarietà" necessaria. Al momento esiste un accordo di ripartizione di 40 mila profughi arrivati in Italia e Grecia ma resta ancora da capire quale sarà la chiave di distribuzione per ciascun Paese.

Le cancellerie ora devono "concordare con una decisione consensuale, entro fine luglio", afferma Bettel, "riflettendo la situazione specifica di ogni Paese". E date le forti resistenze soprattutto dei Baltici e della Polonia, irritualmente appoggiati dal presidente del consiglio europeo Donald Tusk, riuscire a trovare una quadra al prossimo consiglio informale Affari interni del 9 luglio, non si annuncia per nulla facile. Anche perché non c'è ancora l'accordo sui criteri da utilizzare per trovare la soluzione.

Non meno preoccupante la situazione legata alle trattative con Londra, col premier britannico David Cameron, che intende ottenere modifiche ai Trattati Ue per appoggiare il si' all'Europa in un referendum in cui i britannici dovranno decidere se restare o uscire dall'Ue. I negoziati con i partner europei dovrebbero proseguire fino a fine anno, seguiti da una campagna elettorale "di sostanza" in vista di un voto che potrebbe già tenersi a maggio 2016, e comunque entro il 2017.

Cameron ha in mente obiettivi molto ambiziosi: meno previdenza per gli immigrati Ue che perdono il posto di lavoro, la possibilità per il Regno Unito di rifiutare di partecipare a nuove politiche comuni, il potere di veto su alcune modifiche del mercato unico dell'eurozona. Soprattutto per quanto riguarda gli ultimi due punti, il resto dell'Ue è piuttosto ostile. Ora tocca al Lussemburgo trovare la quadra in un'Ue già scossa dal risultato del referendum greco.