Brexit, allarme rosso per l'Irlanda. E l'Ue prova a salvare il gaelico

L'Ue interviene in difesa della comunità gaelica

Lo parlano in pochi e lo capiscono in pochissimi. Non stiamo parlando del linguaggio e del funzionamento del Parlamento europeo ma del gaelico. L'antica lingua irlandese è parlata attualmente da circa 100 mila persone su base quotidiana. Sicuramente non un numero da capogiro. Eppure, l'Ue sta portando avanti un'attiva politica di impegno per difendere e conservare l'utilizzo del gaelico.

Il Parlamento Ue alla caccia di interpreti

Anzi, l'intenzione dell'Ue è quello persino di incentivarne l'uso come sorta di risarcimento post Brexit. Tuttavia, non si riescono a trovare abbastanza persone con le competenze linguistiche necessarie per abbinare i suoi piani ambiziosi, nonostante il fatto che lo studio della lingua è obbligatoria in Irlanda fino all'età di 18 anni. "Non ci sono abbastanza interpreti sul mercato irlandese", ha detto un alto funzionario del Parlamento con la conoscenza dei servizi di traduzione e di interpretazione dell'Ue. 

Le conseguenze nefaste della Brexit per l'Irlanda

Per il 2017 il Parlamento Europeo ha messo in palio  26 nuovi posti per i traduttori irlandesi, e si prevede una spesa di 3 milioni e 700 mila euro per coprire i costi di traduzione e interpretazione, la formazione dei funzionari irlandesi e l'iscrizione al database di lingua irlandese per conformarsi al nuovo requisito linguistico.

L'urgente manovra pro-gaelica

Alcuni funzionari del Parlamento dicono che il reclutamento è diventato più urgente a seguito del voto pro Brexit. E' probabile infatti che l'Irlanda soffra più di qualsiasi altro paese dell'Ue gli effetti della Brexit e per questo l'Ue vuole evitare a tutti i costi l'emarginazione della comunità gaelica. E anche il linguaggio gioca una componente importante nel processo di integrazione di una comunità.