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Affari Europei
Macron, al governo hollandisti a repubblicani. Niente donne e infanzia

Team Macron, 22 ministri per un governo oltre schema destra-sinistra

Ventidue ministri (tecnicamente 18 tra ministri e viceministri ai dicasteri di stato e quattro segretari di stato, come i nostri ministri senza portafoglio), parità assoluta maschi-femmine, e una delicata alchimia politica tra destra, sinistra e centro per andare oltre le vecchie contrapposizioni nel segno di quel 'rinnovamento poltitico' auspicato dal nuovo presidente Macron: questa la prima fotografia del nuovo governo francese guidato da un uomo della destra, Edouard Philippe, e destinato a guidare il paese almeno sino al voto di giugno. 

Dalla hollandista Le Drian ai repubblicani: tutti i nomi del governo Macron

Tra le nomine chiave, quella del sindaco di Lione e deputato socialista Gérard Collomb agli interni, dell'esponente della destra Bruno le Maire all'economia, del centrista François Bayrou alla giustizia, dell'ex ministro socialista Jean-Yves Le Drian agli esteri, dell'ex presentatore televisivo Bernard Houlot all'economia, della centrista Silvye Goulard alla Difesa. 

I repubblicani espellono i loro membri entrati nel governo

Gli esponenti di Les Republicains entrati al governo non fanno più parte del partito. Lo ha reso noto un comunicato di Bernard Accoyer, segretario generale del partito neogollista da cui provengono il ministro dell'Economia Bruno Le Maire, per i Conti pubblici Gérald Darmanin e il primo ministro Edoard Philippe. Nel comunicato, Accoyer accusa il nuovo presidente francese Emmanuel Macron di alimentare "l'ambiguità" nel dibattito politico. "L'obiettivo principale di questo governo provvisorio e di confusione - aggiunge - è confondere i punti di riferimento dei francesi nella campagna per le elezioni legislative. Il presidente della Repubblica cerca di bloccare il dibattito democratico in un'alternativa inaccettabile tra En Marche e gli estremisti".

Né donne né infanzia tra i ministeri. Ira degli attivisti: "Lo aveva promesso"

Niente ministero per i Diritti delle donne né per l'Infanzia nel nuovo esecutivo Macron. Molti i delusi, che sui social network esprimono tutto il loro disappunto. Lyes Louffok, membro del Consiglio nazionale per la protezione dell'Infanzia (Cnpe), su Twitter ha scritto: "Delusione enorme! Macron ha soppresso il ministero dell'Infanzia. Un insulto verso tutte le vittime", seguito dall'hashtag "la rage", ossia "rabbia" in francese. Macron a fine aprile aveva anche promesso un ministero specifico per i diritti "in rosa", a quell'epoca ancora parte del ministero per l'Infanzia, che aveva anche la delega alla Famiglia. A ricordarlo sempre attraverso un tweet e' Caroline De Hass, militante femminista, imprenditrice e candidata alle prossime legislative, tra i principali oppositori in questi mesi della riforma sul lavoro presentata dal governo Hollande: "Ecco. Emmanuel Macron ha mentito. Che sorpresa", quindi ha ritwittato l'annuncio di Macron del 28 aprile, in cui l'allora candidato di 'En marche!' scriveva: "Ci sarà un ministero pieno per i diritti delle donne". Per le Pari opportunita' Macron, col premier Edouard Philippe, ha previsto comunque un segretario generale: si tratta di Marlene Schiappa, fondatrice del noto blogger 'Mamma lavora', e responsabile dell'uguaglianza tra i sessi durante la campagna presidenziale.

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