Affari Europei
Putin, cooperazione nucleare con Erdogan. Allerta Ue per l'asse Russia-Turchia
Europa in allarme, Russia e Turchia sono sempre più unite. Putin ed Erdogan lanciano un'alleanza energetica e nucleare. Con l'Iran sullo sfondo
Putin va da Erdogan e celebra il nuovo asse nucleare
Europa in allarme, Russia e Turchia sono sempre più unite. Con la minacciosa ombra dell'Iran al loro fianco. Il presidente russo Vladimir Putin in visita ad Ankara ha dichiarato che la cooperazione militare con la Turchia è una priorità. Putin ha inoltre specificato che la vendita del sistema di difesa missilistico S-400 alla Turchia da parte della Russia è parte della collaborazione militare tra Ankara e Mosca. Nel faccia a faccia tra il presidente russo e quello turco, Recep Tayyip Erdogan, durato un'ora e mezza, si e' parlato della collaborazione tra i due Paesi in ambito non solo militare, ma anche energetico. Al centro delle strategie la costruzione della centrale nucleare di Akkuyu, la cui costruzione e' stata appaltata alla russa Rosatom. La realizzazione di quest'ultima e' stata definita "un simbolo" delle relazioni tra i due Paesi. La prima unità della centrale, ha aggiunto, inizierà a produrre energia "nel 2023" e verranno coinvolti i "fornitori locali" nel processo di approvvigionamento, riportano le agenzie russe. La centrale nucleare di Akkuyu in Turchia sarà costruita con l'uso delle "migliori tecnologie moderne", "le soluzioni ingegneristiche più avanzate, come quelle utilizzate per la costruzione d'impianti simili in Russia" ha detto il presidente russo Vladimir Putin, che ha preso parte insieme a Recep Tayyip alla cerimonia di avvio dei lavori. Contestualmente all'incontro tra i presidenti di Russia e Iran si sono incontrati anche i capi di stato maggiore di Ankara e Mosca, Hulusi Akar e Valery Gerasimov.
Arriva anche il presidente iraniano Rohani
E' intanto atterrato ad Ankara il presidente iraniano Hasan Rohani, con l'intento di dare seguito agli accordi di Astana raggiunti lo scorso maggio tra Iran, Turchia e Russia. Un dialogo poi proseguito a Sochi, in Russia e che vede i tre Paesi alla ricerca di una soluzione politica al conflitto in Siria, con la gestione di una de-escalation area del conflitto nella regione nord di Idlib, dove gli eserciti di Teheran, Mosca e Ankara si sono fatti garanti di una tregua tra i lealisti del presidente siriano Bashar el Assad e vari gruppi ribelli e di ispirazione islamista.