Affari Europei
Rimborsi eurodeputati, l'Ue blocca il cambiamento. La denuncia di Sassoli
Rimborsi eurodeputati, bocciata la proposta di Sassoli
Ue, Sassoli: "Su rimborsi eurodeputati sconfitta la trasparenza"
Sui rimborsi che i deputati dell'Europarlamento ricevono per le spese generali legate all'attività del loro uffici la campagna a favore della trasparenza ha "perso miseramente". Lo dice David Sassoli, eurodeputato del Pd, dopo che l'ufficio di presidenza del Parlamento europeo ha bocciato una sua proposta per passare da un sistema forfettario a un sistema a rendicontazione dell'indennita' per spese generali. "Parliamo di 4 mila euro", ha spiegato Sassoli che è vicepresidente dell'Europarlamento.
Rimborsi eurodeputati, bocciata la proposta di Sassoli
"Io proponevo il 25% non rendicontato e il resto rimborsato su presentazione di fatture". Ma nell'ufficio di presidenza è passata un'altra proposta, avanzata dal rappresentante del gruppo del Partito Popolare Europeo e sostenuta da Verdi, Comunisti e una parte dei Socialisti. "Questi soldi non sono uno stipendio aggiuntivo, ma spese per l'attività parlamentare", ha sottolineato Sassoli: "siccome sono soldi pubblici crediamo che serva il massimo di rendicontazione". La proposta Sassoli ha ricevuto il sostegno del gruppo dei Liberali e dell'altro vicepresidente italiano, Fabio Massimo Castaldo del M5S, che tuttavia non era presente al momento del voto.