Affari Europei
L'Ue: "Più import dalla Tunisia". Agricoltori italiani in rivolta

Dopo il devastante attentato di Sousse che ha messo un intero Paese in ginocchio, l'Unione Europea prova a sostenere la Tunisia. Aumentato l'import ma gli agricoltori italiani sono in rivolta: "Troppo olio tunisino". E così il Paese nordafricano rischia di restare solo.
La lotta al fanatismo islamico è una priorità sia per l'Unione Europea sia per la Tunisia, che sta scontando pesanti conseguenze anche sul turismo a causa dei due attentati che l'hanno sconvolta nel giro di pochi mesi. Così Bruxelles ha pensato di venire incontro a Tunisi e provare a offrire una mano concreta a un'economia in profonda crisi. A questo scopo l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini, ha incontrato il primo ministro tunisino Essid. La misura che è stata pensata è quella dell'aumento eccezionale ma sostanziale delle quote annuali di esportazione di olio d'oliva in Europa. Oltre a ciò, è stato deciso che nei prossimi mesi siano messi subito a disposizione della Tunisia i 23 milioni di euro inizialmente previsti per il 2016 e destinati allo sviluppo della sicurezza interna e delle frontiere.
Un primo passo verso un accordo di portata più ampia che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. Dopo il vertice, infatti, l'Ue ha rilasciato una nota dove spiega di aver accolto "con favore l'annuncio del governo tunisino di voler avviare ad ottobre i negoziati di un accordo di libero scambio completo e approfondito, per rafforzare i legami economici e commerciali fra Ue e Tunisia". In particolare l'Ue "si assicurerà che questo accordo risponda alle priorità tunisine in materia di riforme, oltre che alle fragilità e specificità di alcuni settori economici" affermano le conclusioni. In questo contesto, rilevano i ministri degli esteri dei 28, "saranno assicurate delle misure sostanziali di accompagnamento durante il periodo dei negoziati per l'attuazione dell'accordo".
Il problema è che queste misure non piacciono a tutti in Europa, anzi. La Francia, per esempio, non pare intenzionata a far arrivare sul mercato europeo prodotti in diretta concorrenza con i suoi. La stessa opinione è condivisa dall'Italia. "Le misure in favore della Tunisia non possono danneggiare la nostra economia agricola", ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
In particolare a protestare sono gli agricoltori italiani. A metterli in allarme sono le cifre della fortissima crescita di importazioni. L’Italia è invasa da olio di oliva tunisino con le importazioni dal Paese africano che sono aumentate del 681 per cento nei primo trimestre del 2015, pari a quasi otto volte le quantità dello stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata ad Expo nell’ambito dell’incontro “L’olio italiano e la sfida della qualità”, sulla base dei dati Istat relativi agli ultimi 20 anni.
"Quest’anno – sottolinea la Coldiretti – si sono registrati sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo Grecia e Spagna, che riduce invece le spedizioni in Italia del 32 per cento. Il risultato è che nel 2015 si registra il massimo storico nelle importazioni di olio di oliva straniero dopo che nello scorso anno erano già giunte dall’estero ben 666 mila tonnellate di olio di oliva e sansa come mai era avvenuto in passato. A favorire le importazioni è senza dubbio il calo produttivo di oltre il 35 per cento registrato per i raccolti nazionali con una produzione che – sottolinea la Coldiretti – è scesa nel 2014 sotto le 300 mila tonnellate realizzate da circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno per un fatturato stimato in 2 miliardi di euro".
