Uk al voto, paura per la Brexit. Ma i mercati temono di più l'ingovernabilità - Affaritaliani.it

Affari Europei

Uk al voto, paura per la Brexit. Ma i mercati temono di più l'ingovernabilità

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

La campagna elettorale britannica si è conclusa e ora gli elettori inglesi sono chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento e a scegliere il leader che siederà a Downing Street per i prossimi cinque anni. Tutti i sondaggi confermano che l'andamento dell'economia è ciò che sta più a cuore agli elettori, mentre il referendum sull'Ue rimane molti gradini più in basso. Ma proprio la permanenza di Londra in Europa potrebbe influire sull'economia inglese.

Se il capo economista di Goldman Sachs si dice possibilista circa la Brexit, il resto del mondo economico è fieramente contrario. Il referendum promesso da Cameron spaventa prima di tutto le industrie. Secondo la Camera di commercio britannica il 63% delle imprese è contraria a lasciare l'Ue. Il motivo è molto semplice: fare parte del mercato unico europeo permette alle merci inglesi di circolare nel continente senza barriere economiche o burocratiche.

Un bell'aiuto alle esportazioni, soprattutto visto che il 45% delle merci che lasciano la Gran Bretagna attraversa solo la Manica. Certo, c'è chi dice che bisognerebbe guardare alla Cina e all'India, ma perché rinunciare ad avere clienti così vicini? Il mantra che si sente ripetere è sempre lo stesso: rinegoziare il rapporto con l'Ue, ma rimanendo all'interno del mercato unico.

Anche il mondo della finanza la pensa sostanzialmente allo stesso modo. Certo i banchieri della City non amano Bruxelles che negli anni passati ha varato una serie di leggi per limitare lo strapotere delle grandi banche di investimento, compresi i loro bonus. Ma nei loro grattacieli scintillanti i banchieri sanno che Londra attrae capitali da tutto il mondo anche perché si trova ad operare nel contesto europeo. I finanziatori statunitensi, per fare solo qualche esempio, potrebbero decidere di spostare i loro capitali da altre parti nel globo se la Gran Bretagna diventasse solo un'isola e non la testa di ponte della finanza Usa in Europa.

Ma ciò che spaventa di più, svela un alert della Wisdom Tree Investments, è l'incertezza politica. I sondaggi parlano di un testa a testa conservatori-laburisti, ma rivelano anche che nessun partito ha una maggioranza schiacciante, tale da poter varare un governo monocolore. L'alternativa è formare un governo di coalizione e ai mercati, si sa, non piace affatto l'incertezza sulla linea politica che il prossimo governo potrebbe avere. A pagare il prezzo sono i listini finanziari e anche la sterlina, che si è indebolita nei confronti del dollaro.

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