Firenze, uccise i suoceri e li fece a pezzi: nuora condannata a 30 anni

La 39enne di origine albanese è stata condannata in primo grado per aver ucciso Teuta e Sphetim Pasho, i cui resti furono trovati in quattro valigie

Di Redazione Cronache
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Firenze, uccise e fece a pezzi gli ex suoceri: condannata a 30 anni 

Trenta anni di reclusione: è questa la condanna inflitta oggi dalla Corte di assise di Firenze nei confronti di Elona Kalesha, la 38enne cittadina albanese accusata del duplice omicidio volontario dei genitori del suo ex fidanzato. Li ha fatti a pezzi, e poi ha nascosto i resti dei cadaveri all'interno di quattro valigie.

I giudici hanno stabilito anche risarcimenti per complessivi 800mila euro ai parenti della coppia uccisa. Kalesha è ritenuta responsabile, in concorso con persone al momento ignote, di aver ucciso Shpetim e Teuta Pasho, suoi connazionali e genitori del suo ex fidanzato Taulant Pasho, scomparsi alla fine di ottobre del 2015 e i cui corpi, fatti a pezzi, vennero ritrovati nel dicembre del 2020 in alcune valigie abbandonate in un terreno tra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. La scomparsa dei coniugi Pasho, arrivati in Italia per salutare il figlio Taulant, che sarebbe uscito dal carcere di Firenze la mattina del 2 novembre del 2015, venne denunciata dalla figlia della coppia, Vitore, ai carabinieri di Castelfiorentino (Firenze), dove risiede e dove i suoi genitori sono stati sepolti.

Firenze, uccise e fece a pezzi gli ex suoceri. I dettagli della terribile mattanza

Per l'accusa, sulla base delle indagini svolte dai carabinieri, il duplice omicidio probabilmente avvenne la sera prima che Taulant uscisse di prigione, nell'appartamento a Firenze, in via Fontana, che Elona aveva affittato proprio per i genitori del fidanzato. Secondo l'accusa, sostenuta dalle pm Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, Kalesha avrebbe ucciso i due coniugi per evitare che rivelassero che lei aveva abortito un figlio concepito quando il fidanzato era già detenuto.

"È colpevole e ora lo dice anche la condanna" ha commentato il figlio dei coniugi uccisi. "Per me è difficile commentare, con questa persona ho vissuto dieci anni", ha aggiunto. Taulant Pasho ha assistito alla lettura della sentenza assieme alle due sorelle, Dorina e Vitore, che sono poi scoppiate in lacrime. Presente anche il loro zio, Dritan, che indossava una maglia con un'immagine del fratello Shpetim con la moglie Teuta.

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