Il Papa alla messa delle Palme: "Anche io ho bisogno che Gesù mi accarezzi"

Bergoglio davanti a 30mila fedeli celebra la messa delle Palme. Il primo incontro pubblico dopo il ricovero al Gemelli di Roma

Cronache

Papa Francesco davanti a 30mila fedeli: la messa delle Palme dopo il ricovero al Gemelli 

Papa Francesco è in Piazza San Pietro per presiedere la messa delle Palme, prima apparizioni in pubbico dopo essere uscito dal Policlinico Gemelli nella giornata di ieri. Il Pontefice è entrato sulla jeep bianca usata in queste occasioni, è apparso sorridente e ha salutato la folla. Quindi si è recato sotto l'Obelisco per la benedizione delle palme.  In Piazza si sono presentate diverse decine di migliaia di persone. 

Bergoglio, vestito di un cappotto bianco, ha indossato una stola rossa e ha benedetto con l'acqua di un aspersorio i presenti, laici e prelati, che tenevano in mano rami di olivo (provenienti dall'Umbria) e di palma (portati dal Cammino Neocatecumenale). Il Papa quindi si è alzato in piedi ed ha ascoltato la lettura del Vangelo secondo Matteo in cui si narra della giornata dell'ingresso di Cristo a Gerusalemme, alla vigilia della Passione. Al termine della benedizione, Bergoglio è tornato a salire sulla jeep bianca per raggiungere il sagrato della Basilica con una palma intrecciata in mano. 

Papa Francesco sui migranti: "Non più volti, ma solo numeri" 

Nell'omelia Papa Francesco ha dato spazio oltre che all'emergenza migratoria anche alle "sofferenze dello spirito". "Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; migranti che non sono più volti ma numeri; detenuti rifiutati, persone catalogate come problemi. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore", ha detto Bergoglio. 

Papa Francesco durante l'omelia:"Avete pregato per me e vi ringrazio" 

"Chiediamo la grazia di saper vedere e riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell’indifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo. Allora, soltanto allora, faremo nostri i desideri e i sentimenti di Colui che per noi «svuotò se stesso", ha aggiunto.

Con una voce leggermente arrochita, ma senza particolare fatica, il Papa ha dato spazio alla sofferenza più lacerante, quella dello spirito: nell’ora più tragica Gesù prova l’abbandono da parte di Dio". Una sofferenza riassunta nella frase Mio dio perché mi hai abbandonato?". Una sofferenza che, però, è premessa della speranza. 

 "Mai, prima di allora, aveva chiamato il Padre con il nome generico di Dio. Per trasmetterci la forza di quel fatto, il Vangelo riporta la frase anche in aramaico: «Elì, Elì, lemà sabactàni?»; è l’unica, tra quelle dette da Gesù in croce, che ci giunge in lingua originale e che troviamo sia in Matteo sia in Marco. L’evento è dunque reale e l’abbassamento è estremo: il Signore arriva a soffrire per amore nostro quanto per noi è difficile persino comprendere. Vede il cielo chiuso, sperimenta la frontiera amara del vivere, il naufragio dell’esistenza, il crollo di ogni certezza: grida “il perché dei perché”. "Perché? Perché, Dio, Perché?".

"Oggi non è un spettacolo, ognuno si dica ‘Lo ha fatti per me’", ha avveretito Bergoglio, "Si è fatto solidale con noi fino al punto estremo, per essere con noi fino in fondo. Perché nessuno di noi si possa pensare solo e irrecuperabile. Ha provato l’abbandono per non lasciarci ostaggi della desolazione e stare al nostro fianco per sempre. Fratello, sorella, l’ha fatto per me, per te, perché quando io, tu o chiunque altro si vede con le spalle al muro, ci sia speranza".    

Quindi "da lì dischiude la speranza che non delude. Sulla croce, infatti, mentre prova l’estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione, ma prega e si affida. Si consegna nelle mani del Padre, anche se lo sente lontano. Nell’abbandono si affida. Non solo: nell’abbandono continua ad amare i suoi che l’avevano lasciato solo e perdona i suoi crocifissori". "Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati", ha aggiunto, "Perché in loro non ci sono solo dei bisognosi, ma c’è Lui, Gesù abbandonato, Colui che ci ha salvati scendendo fino al fondo della nostra condizione umana", ha chiosato il Papa. 

Il Papa celebra la messa della domenica delle Palme: il video 

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