Donna filmò Renzi all'autogrill, rischio processo: "Registrazioni fraudolente"

La professoressa parla di casualità e diritto di cronaca. Il ministro della Difesa Crosetto: "Strano quel segreto di Stato imposto a Belloni"

Cronache

Renzi, incontro con 007 in autogrill. La professoressa rischia il processo

La vicenda dell'incontro di Renzi con lo 007 Mancini in un autogrill a Fiano Romano nel dicembre del 2021, continua a far discutere. La rivelazione del leader di Italia Viva sul segreto di Stato imposto al capo del Dis Belloni sul caso, ha suscitato anche le perplessità del ministro della Difesa Crosetto. "Non mi vengono in mente - spiega Crosetto al Giornale - i motivi per cui possa essere stato posto e per cui il filmato di “una professoressa” che passava per caso in un autogrill, mentre tutta Italia era chiusa in casa per il Covid, debba interessare lo Stato. Ma se l’ambasciatrice Belloni lo ha fatto è certamente perché lo Stato le ha detto di farlo: non è una scelta personale. Potrebbe far pensare che siano stati altri a dare alla tv pubblica italiana una notizia per mettere in difficoltà un ex premier".

Filmò l'incontro di Renzi con 007 in autogrill, ora la professoressa rischia il processo

Ci sono novità anche sulla professoressa che ha filmato Renzi: la 44enne, identificata, rischia infatti, di finire a processo, dopo che la Procura di Roma aveva aperto le indagini preliminari a suo carico per  "diffusione di riprese e registrazioni fraudolente" - un atto dovuto dopo l’esposto del leader di Italia viva e una prima testimonianza nel marzo scorso. 

Nell’interrogatorio la donna, che aveva fornito per due volte la propria versione dei fatti e per le foto e per i video trasmessi a maggio 2021 da Report su Raitre. ha consegnato agli inquirenti le mail e i messaggi sulle foto inviate (già acquisite nel precedente interrogatorio), la documentazione medica sulla salute del padre e le fatture del Telepass. Lei si difende: "E' diritto di cronaca". Il suo avvocato: "Appreso del comprensibile desiderio del senatore di conoscere personalmente la professoressa, comunico la disponibilità della mia assistita per un incontro".

La Procura di Roma ha ora terminato le indagini, notificando alla donna l’atto di chiusura, che può precedere la richiesta di rinvio a giudizio. Si apre quindi lo scenario del processo.

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