Omicidio Stasi, Acquaro: “Subito misure contro la dispersione scolastica"

Il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Brindisi commenta gli arresti dei giovani presunti responsabili dell’omicidio del 19enne

di Fabiana Agnello
Acquaro, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Brindisi
Cronache

Omicidio Stasi, emersa l’intenzione di uccidere anche la madre

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne di Francavilla Fontana, nel brindisino, freddato da due colpi di arma da fuoco sull’uscio della propria abitazione in via Occhi Bianchi il 9 novembre scorso: il gip Vittorio Testi del tribunale di Brindisi su richiesta del pm Giuseppe De Nozza e Paola Guglielmi, ha emesso un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto giovani, due indagati per l’omicidio di Paolo Stasi in carcere e sei per reati in materia di droga, di cui uno agli arresti domiciliari e due sottoposti all'obbligo di dimora.

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Fra gli indagati a piede libero c’è anche la madre di Paolo Stasi, la 53enne A.D.E., accusata di detenzione in concorso di sostanze stupefacenti. 

Si chiude il cerchio, dunque, per uno degli omicidi più efferati degli ultimi tempi nel brindisino commesso in stile mafioso, in cui autore materiale sarebbe stato il minorenne L.B. (oggi maggiorenne) per cui procede il procuratore presso il tribunale dei minori di Lecce, Simona Filoni. 

Mentre C.C, oggi 19enne, sarebbe stato il complice che, secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Brindisi in collaborazione con il nucleo radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana, avrebbe guidato l’auto con cui sono giunti nei pressi dell’abitazione del giovane Stasi.

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L’intenzione di uccidere anche la madre di Stasi

Nell’ordinanza di 142 pagine, secondo il gip Vittorio Testi, ci sarebbe anche l’intenzione dei giovani di uccidere la madre di Paolo Stasi, indagata a piede libero per detenzione in concorso di stupefacenti. Essendoci dunque il rischio di reiterazione del reato di omicidio, L.B. (all’epoca dei fatti minorenne) e C.C. sono stati accompagnati nel carcere.

Inoltre, dai dialoghi intercorsi tra i due giovani e le rispettive fidanzate è emerso che hanno continuato a svolgere le proprie attività di spaccio preoccupandosi di chi avrebbe preso il posto di collaboratore di Paolo Stasi che li agevolasse nella custodia e nella suddivisione in dosi delle sostanze stupefacenti trafficate.

“L'indagine, particolarmente complessa e articolata, ha consentito di individuare i due presunti responsabili dell'omicidio del giovane Paolo Stasi attinto sotto casa da due colpi di arma da fuoco che gli provocavano la morte in pochissimo tempo” ha detto il colonnello Leonardo Acquaro del comando provinciale dei carabinieri di Brindisi.

Il movente, la dinamica dell’omicidio e il coinvolgimento della madre

“L’indagine ha disvelato il movente di questo efferato delitto consistito sostanzialmente in un debito di denaro, 5mila euro, maturato nell'ambito dell'attività di spaccio di sostanze stupefacenti” ha detto il colonnello Leonardo Acquaro.

E riguardo il debito contratto, il Gip non ha alcun dubbio sul fatto che, alla luce di quei 5mila euro vantati dal presunto killer, ci si trovi di fronte a una reazione ingiustificabile, per una decisione ritenuta “biasimevole” e per una “inaccettabile sproporzione” tra credito e l’uccisione.

“Nell’ambito della stessa operazione risulta indagata anche la mamma della vittima proprio per detenzione in concorso di sostanze stupefacenti per la quale si svilupperà un procedimento attraverso gli esiti che avremo”.

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Spaccio di giovanissimi sulla piazza francavillese: altre dieci misure cautelari

“Questo efferato delitto che, ricordiamolo, peraltro, scosse particolarmente la comunità francavillese sia per la gravità dell'evento che per le modalità di esecuzione, portò a una serie di manifestazioni, di fiaccolate da parte dei giovani e di cui le indagini hanno rivelato che effettivamente il delitto è maturato proprio in un contesto di giovanissimi.

Giovanissimi che hanno premeditato e poi eseguito questo tipo di omicidio e che hanno continuato a condurre le attività di spaccio sulla piazza francavillese.

Inoltre, venerdì 26 maggio sono state eseguite altre misure cautelari nei confronti di dieci soggetti su richiesta della locale direzione distrettuale Antimafia e del tribunale dei minorenni su richiesta della rispettiva procura, facendo luce su un traffico di sostanze stupefacenti la cui piazza principale è proprio Francavilla Fontana e la vicina Oria.

Questo dà la dimensione di un'azione strutturata, sistemica, svolta dalle forze dell'ordine dell'Arma dei carabinieri a seguito proprio di una serie di eventi criminosi che avevano destabilizzato la comunità francavillese”.

L’importanza dell’azione sociale e attenzione alla dispersione scolastica

“Sul territorio ho trovato istituzioni particolarmente attive e partecipi ai processi virtuosi di socializzazione e di inclusione sociale che prevedono lo sviluppo del principio di legalità. Si dovrebbero forse intercettare delle possibili devianze e fuoriuscite dai percorsi virtuosi e intervenire. Ci sono giovani più vulnerabili che magari seguono esempi sbagliati che potrebbero portarli sulla strada del guadagno facile.

Alcuni dei ragazzi coinvolti nell’episodio di Paolo Stasi non frequentano le scuole superiori e il loro guardando deriva in parte dall'attività di spaccio. Un fenomeno che va attentamente seguito e per cui è necessario prendere le opportune misure di precauzione è quello, appunto, della dispersione scolastica.

Talvolta, si frequentano scuole altre volte, purtroppo, i giovani se ne allontanano e la scuola è un'altra istituzione fondamentale in questo percorso virtuoso di legalità, fondamentale nella crescita del giovane perché inculca nelle giovani menti quei valori e quei principi sani di onestà, coerenza e correttezza che forgiano le donne e gli uomini di domani.”

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