San Valentino: se l'uomo non offre la cena, non ci sarà un altro appuntamento

Ma il trend si sta invertendo: il 50% degli appartenenti alla Generazione Z ritiene sia giusto dividere il conto a metà

Di Redazione Cronache
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San Valentino, a pagare la cena al primo appuntamento deve essere l'uomo

Nonostante l'agognata parità di diritti e doveri tra donne e uomini, le donne moderne hanno una convinzione molto radicata riguardo ai ruoli di genere: se l'uomo non offre la cena, con ogni probabilità non ci sarà un secondo appuntamento.

Che si tratti di una pizza, un hamburger o di uno stellato, stando a un sondaggio pubblicato da time2play e condotto su 1000 partecipanti, a pagare la cena al primo appuntamento deve essere l'uomo.

Ben il 61.1% degli uomini intervistati ha dichiarato di pagare o di aver pagato la prima uscita, contro il 3.8% delle donne. Ruoli sociali di genere che non vengono confermati nelle coppie non tradizionali, dove il 61.5% di chi si definisce "non-binario" dichiara infatti di aver pagato a metà fin dal primo appuntamento.

La disponibilità ad avere dei ruoli di coppia più aperti cambia anche in base alla generazione di cui si fa parte. Alla domanda "sei d’accordo sul fare a metà" le percentuali ricavate variano esponenzialmente.
Sono infatti d’accordo sul dividere il primo conto:
- il 47.1% degli appartenenti alla Generazione Z (18 - 26 anni),
- il 40.3% dei Millennials (27 - 42 anni),
- il 21% degli appartenenti alla Generazione X (43 - 58 anni),
- il 10% dei Baby Boomers (59 - 68 anni).

In particolare, il 100% degli uomini appartenenti alla generazione dei Baby Boomers ha dichiarato di aver offerto il primo appuntamento, organizzazione inclusa.     

Alla domanda "pensi che il primo appuntamento debba essere offerto o pagato a metà?", il 43.5% ritiene che la prima uscita debba essere offerta, mentre il 56.4% del totale dei partecipanti, a prescindere dal genere, è convinto che il conto debba essere pagato a metà. Un dato rilevante, ma che non corrisponde con la realtà che vede gli uomini sentirsi in dovere di pagare per primi.     

Come emerge dallo studio, anche nel chiedere la prima uscita sono state le figure maschili della coppia. Il 77.5% degli uomini ha ammesso di aver invitato al primo appuntamento, contro il 22.5% delle donne. E nonostante per l'80% degli interpellati San Valentino non rappresenti una festa, resta comunque una "scusa" per trascorrere una serata all'insegna del romanticismo: il 28.4% degli intervistati resterà a casa, il 24,6% andrà a cena fuori e il restante 27,8% si dedicherà a qualche attività di interesse comune. Ma, a prescindere da ciò che viene proposto, per l'82.2% dei partecipanti, la notte di San Valentino si organizza insieme. 

San Valentino: la polizia mette in guardia sulle "truffe romantiche" 

San Valentino è il giorno degli innamorati ma c’è anche chi cerca di sfruttare i sentimenti degli altri, soprattutto quelli delle donne sole, per sottrarre loro denaro. A lanciare l'allarme, via social, è la Polizia di Stato, secondo cui con le cosiddette "truffe romantiche" le organizzazioni criminali sono riuscite a fatturare, nel solo 2021, circa 4 milioni e mezzo di euro.

Questo tipo di raggiro, noto anche come love scam, ha registrato un incremento del 118% rispetto ai casi trattati nel 2020, e le denunce nei primi sette mesi del 2022 sono aumentate del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2022 le segnalazioni giunte al commissariato online sono state 536.    

La Polizia postale, sulla base delle denunce presentate, ha tracciato un identikit delle vittime che spesso sono donne single di estrazione sociale eterogenea, la cui età si aggira intorno ai 50 anni, spesso con una precedente relazione sentimentale finita male. Gli uomini risultano meno colpiti da questo tipo di truffe e quando accade, a ingannarli sono spesso malfattori che si fingono donne straniere, presentandosi come modelle e ricche ereditiere.

I criminali scelgono le loro vittime seguendone le tracce digitali, studiandone i comportamenti, le abitudini e gli interessi, analizzando i contenuti condivisi sui social, i commenti e i “like”. 

Successivamente le contattano sui social, instaurando un rapporto di confidenza e amicizia, utilizzando immagini di uomini avvenenti che si spacciano per imprenditori o militari in servizio in Paesi di guerra, single, vedovi o separati.

Dopo aver instaurato il falso ma intenso rapporto di amicizia virtuale, i truffatori cominciano a chiedere denaro, per presunti gravi motivi di salute o per poter raggiungere la vittima. Il legame instaurato induce la vittima di turno a credere che il suo interlocutore provi un sincero sentimento nei suoi confronti, che si trovi veramente in difficoltà, e ad assecondare le richieste, inviando denaro: si tratta di somme ingenti che, a seconda della capacità economica della vittima, possono arrivare a centinaia di migliaia di euro.   

Tramite il sito www.commissariatodips.it qualsiasi cittadino può inviare segnalazioni riguardanti i fenomeni riconducibili alle truffe romantiche. La Polizia postale in ogni caso consiglia di "controllare su un comune motore di ricerca il nome e le immagini del profilo delle persone che ci richiedono questo tipo di attenzioni, verificando che non vi siano già segnalazioni da parte di altri utenti", di "diffidare di coloro che inviano messaggi utilizzando un italiano spesso sgrammaticato", di "non fidarsi di chi chiede denaro con insistenza", di "denunciare ciò che sta accadendo, astenendosi dal pagare qualsiasi somma di denaro".    

Si raccomanda, inoltre, di "essere estremamente cauti con le persone che non si conoscono fisicamente chiedendo, eventualmente, un parere ad una persona di fiducia su quanto sta accadendo e ci vede coinvolti direttamente".

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