Violentata sul treno: "Vivo in Germania, lì mai successo. In Italia due volte"

Lo sfogo della ragazza di 21 anni stuprata sul passante ferroviario Treviglio-Milano: "La prima volta a 14 anni, non denunciai. Ora ho paura"

(Fonte: Pexels)
Cronache

Violentata sul treno: "Mi è rimasto un trauma, adeso ho paura"

Violentata sul treno tra l'indifferenza di altri passeggeri. E' ancora sotto choc la ragazza di 21 anni che ha subìto violenza sessuale sul treno del passante milanese che collega Varese a Treviglio, tra le fermate del metrò di Porta Garibaldi e Porta Vittoria, è ancora sconvolta. Per guarire le ferite psicologiche - si legge sul Corriere della Sera - ha scelto di raggiungere i genitori nella loro casa in Toscana alla ricerca di un po' di serenità. La Polizia ferroviaria sta, intanto, visionando le telecamere che erano sul treno e nelle stazioni: Non smetterò di viaggiare, ma quanto accaduto ha impattato molto sul modo in cui considero la realtà; ora ho un'idea negativa di cosa significhi essere su un treno o in metrò. Mi è rimasto il trauma legato a “quel” posto, la metropolitana di Milano, nel tratto in cui ho subìto l’aggressione.

"Ed è cambiata - prosegue la ragazza al Corriere - la mia percezione del pericolo: ora so che qualcosa di brutto può accadere e travolgerti quando non te lo aspetti. Ora vivo e lavoro in Germania e lì non mi è mai successo niente. In Italia invece sono frequenti le molestie o il cat calling in strada. Un episodio grave di violenza sessuale mi capitò quando avevo 14 anni. In quel caso il responsabile era un ragazzo maggiorenne, che non sono mai riuscita a denunciare. Adesso ho compiuto un grande passo denunciando perché subito dopo quella prima volta non ce l’avevo fatta".

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