Gabriella Sica, la poesia come una boccata d'aria pura

L’ultimo lavoro letterario della pluripremiata Gabriella Sica, già ideatrice e sceneggiatrice di docufilm per la Rai dedicati ai grandi poeti del Novecento

di Mirko Crocoli
Gabriella Sica
Culture
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"Poesia d'aria", il nuovo libro di Gabriella Sica

"Poesie d’aria", il nuovo libro di Gabriella Sica, è in grande sintonia con il nostro tempo bisognoso d’aria, che vuole tornare a respirare. E propone indirettamente l’urgenza di un cambiamento d’aria nel clima asfissiante della nostra epoca travolta da pandemie e guerre e problemi ambientali di ogni tipo. Ci vuole la transizione ecologica ma intanto ci prova la poesia. Si apre con preziose frasi in esergo di poeti che sono per l’autrice importanti riferimenti per la sua scrittura, a volte citati anche nel libro: Wallace Stevens, Emily Dickinson, Francesco Petrarca, Elsa Morante, Guido Cavalcanti e Nelly Sachs. Distribuito in tutte le librerie italiane e nei siti digitali, Poesie d’aria si propone ai lettori nella sua avvincente varietà di temi, come una boccata d’aria pura.

Chi è Gabriella Sica, protagonista della poesia italiana da oltre quarant'anni

Gabriella Sica, originaria della Tuscia ma da sempre romana, è protagonista della poesia italiana da oltre quarant’anni, partecipe fin dall’inizio degli anni Ottanta a un rinnovamento letterario radicale con la rivista “Prato pagano” in cui hanno esordito alcuni tra i più importanti poeti contemporanei. Apprezzata da Elsa Morante, Attilio Bertolucci e Giorgio Caproni, con molte elogiative recensioni all’attivo fino all’ ultima, che ha suscitato un certo scalpore, di Alfonso Berardinelli apparsa l’11 marzo su “il Venerdì” di Repubblica,

Gabriella Sica è vincitrice, o finalista nella terna, di numerosi premi, a cominciare dal Brutium-Tropea per La famosa vita, il San Pellegrino per Vicolo del Bologna, il Metauro, il Frascati e il Camaiore per Poesie familiari, il Garessio-Ricci, l’Alghero Poesia, l’Arenzano e il Dessì per Le lacrime delle cose, lo Speciale Luciana Notari e il Premio della giuria San Vito al Tagliamento per il suo ultimo libro, Tu io e Montale a cena, edito da Interno Poesia alla fine del 2019. Ha inoltre conseguito il Premio Lerici Pea per l’Opera Poetica 2014. Ma la figura di Gabriella Sica è ricca e poliedrica, aperta al cambiamento di generi letterari e di temi: poeta ma anche scrittrice e saggista. Ha pubblicato libri in prosa sempre molto originali, da Il bimbo pubblicato da Mondadori sull’esperienza del primo anno di vita di un bambino a Scrivere in versi. Metrica e poesia, che ha avuto ben tre edizioni, da Emily e le Altre. Con 56 poesie di Emily Dickinson, uscito nel 2010 e molto amato dai lettori, che ha dato un nuovo impulso alle traduzioni in Italia della poetessa americana, aCara Europa che ci guardi (1915-2015) che è un ritratto attualissimo dell’Europa nel corso di un secolo tormentato dalle guerre e vissuto dai nonni e dai genitori fino al significativo capitolo Ucraina. Spari sul confine dell’Europa.

Gabriella Sica, interessata all’immagine, dalla fotografia ai video, ha ideato, sceneggiato e realizzato per la Rai docufilm di enorme diffusione e di grande interesse per gli appassionati di poesia ma anche per i ragazzi che devono affrontare gli esami della maturità e quelli universitari. Sono sei docufilm dedicati ai più grandi poeti del Novecento: Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Umberto Saba, Sandro Penna, Giorgio Caproni e Pier Paolo Pasolini, tutti messi, in occasione del Covid, su RaiPlay.

Dalla sinossi di "Poesie d’aria", edito da “Interno Libri” per la collana “Interno Versi”, strutturato in 204 pagine e in copertina la riproduzione delle Cascate di Fosso Castello di Chia (tempera di Monica Ferrando), si legge: “Libro di versi da sparpagliare, come si faceva un tempo con il grano mietuto. Libro di figure, temi e auspici, come in un diario in versi. Libro di alberi e di animali, di nuvole e di terremoti. Libro del nostro tempo di pochi incanti e di molti naufragi, traboccante di rifiuti. Libro che si distende su Roma, amata città di sempre, ma anche su altri luoghi, in particolare Milano. Libro in cammino di una “pellegrina” che fa incontri immaginari con poeti lontani e viaggi altrettanto immaginari. Libro che camminando incontra eventi e persone, amici e familiari, antichi dèi e poeti. E ritrova lampi di storia e scampoli autobiografici. Libro calibrato sui mesi e le stagioni, sul tempo e sulle perdite, in cui ricorre come filo conduttore il tema della capigliatura sacrificata e mutata in stella come figura parziale di un tutto. Libro pieno d’aria necessaria per respirare perché senza aria non c’è parola come senza aria non c’è salvezza del corpo”.

Concludiamo con la prima poesia del libro, di ambientazione milanese, A pochi metri e a poche ore:

 

Guarda guarda bene, la vista è sgombra

le foglie rossicce sul muro di fronte

a pochi metri da questa casa

Orto Botanico e Pinacoteca

ma lo spazio è lo stesso e anche il tempo.

 

A pochi metri ecco una madre conca

conchiglia feconda sotto l’uovo

il bambino pare dormire

con un ramoscello di corallo al collo

che scivola giù nel disordine del mondo.

 

A pochi metri ecco un giovane uomo

tra lo stupore degli avventori

creature del popolo umili e vere

sul tavolo una brocca due piatti il pane

la luce si fa verbo e parola.

 

Non è questa nella casa un’altra famiglia

nel Natale di smarrimento

di donne di uomini spariti e di ragazzi

pronti per le uova di Pasqua

non ci sono distanze cornici o pareti.

 

Siamo sempre noi e il nostro luogo

a pochi metri e a poche ore

un punto del mondo dove ammutolire:

è il lievito di un quadro o di una poesia

l’embrione di una sconosciuta creazione.

 

 

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