Gas russo, Putin sfida Bruxelles: "Riconvertire le rotte verso est"

Il presidente russo Vladimir Putin ordina la costruzione di nuovi gasdotti in Siberia per orientare i flussi di gas verso l'Asia

Economia
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Guerra Russia Ucraina, l'affondo di Putin: "L'Europa non può fare a meno del gas russo"

Il capo del Cremlino sfida l'Unione europea sul gas e annuncia come priorità nazionale la realizzazione delle infrastrutture necessarie per riorientare verso i mercati non europei l'export energetico russo. "È necessario accelerare l'attuazione di progetti infrastrutturali - ferroviari, oleodotti e porti - che nei prossimi anni consentiranno di reindirizzare le forniture di petrolio e gas da Ovest verso mercati promettenti, a Sud e ad Est", ha detto Putin parlando a un incontro di governo sulla situazione del settore energetico colpito dalle sanzioni occidentali.

"Allo stesso tempo, è importante guardare al futuro. Insieme alle compagnie petrolifere e del gas, va elaborato un piano per espandere le infrastrutture di esportazione verso i Paesi dell'Africa, dell'America Latina e della regione Asia-Pacifico", ha proseguito, "in particolare, è necessario prevedere la costruzione di nuovi oleodotti e gasdotti dai giacimenti della Siberia occidentale e orientale"

Guerra Russia Ucraina, Putin: "Serve una nuova strategia energetica fino al 2050"

Ma non solo: entro la metà settembre, il governo della Federazione russa dovrà preparare e adottare una nuova strategia energetica del Paese per il periodo che va fino al 2050. "Chiedo al governo di tenere conto dei risultati della discussione odierna durante la preparazione della strategia energetica della Russia. Come concordato, il suo orizzonte di pianificazione dovrebbe essere esteso fino al 2050. La strategia deve essere approvata entro il 15 settembre di quest'anno", ha affermato il presidente dopo l'incontro sulla situazione del settore petrolifero e del gas. La strategia in vigore attualmente è fino al 2035.

Guerra Russia Ucraina, il capo del Cremlino: "Riorienteremo l'export energetico verso l'Asia"

Le esportazioni di energia russe verso l'Occidente diminuiranno nel prossimo futuro perché è necessario riorientarle verso altri mercati. Questa è la teoria sostenuta dal presidente russo, Vladimir Putin. "Occorre diversificare le esportazioni. Partiremo dal fatto che nel prossimo futuro l'offerta di risorse energetiche in direzione Ovest sara' ulteriormente ridotta.

Pertanto, è importante consolidare il trend degli ultimi anni: passo dopo passo, riorientare le nostre esportazioni verso i mercati in rapida crescita del Sud e dell'Est. Per fare questo, nel prossimo futuro è necessario identificare le principali infrastrutture e iniziare la loro costruzione", ha detto Putin in un incontro sulla situazione del petrolio e settore del gas, come riporta Ria Novosti.

Gas, Putin: paesi Ue destabilizzano mercato, facendo salire prezzi

Secondo il presidente russo i paesi europei con le loro "mosse energetiche" anti Mosca stanno "destabilizzando il mercato", facendo aumentare i prezzi.  "I tentativi dei paesi occidentali di sostituire le nostre risorse energetiche con forniture alternative, influenzeranno inevitabilmente l'intera economia globale. Le conseguenze di questi passaggi potrebbero essere molto dolorose, soprattutto per quello che inizieranno tale politica. Ciò che sorprende qui è che i cosiddetti partner dei paesi ostili ammettono di non poter fare a meno delle risorse energetiche russe, incluso il gas naturale, ad esempio. Semplicemente non c'è un sostituto ragionevole in Europa in questo momento", ha detto Putin, citato dalle agenzie di stampa russe.

"Le forniture da altri paesi che potrebbero essere inviate in Europa, principalmente dagli Stati Uniti, costerebbero ai consumatori molte volte di più - ha aggiunto - avrebbero ripercussioni sul tenore di vita delle persone e sulla competitività dell'economia europea". "Nonostante questi fattori ovvi - ha proseguito Putin - i paesi europei parlano ripetutamente di fare a meno delle forniture russe, destabilizzando ulteriormente il mercato e facendo salire i prezzi, prima di tutto per i loro cittadini, con le proprie mani".

Gas, indice europeo in calo del 9,2%: ai minimi dall'inizio della guerra

Intanto, i future sul gas contrattati ad Amsterdam chiudono in forte calo: il benchmark europeo del prezzo del metano ha terminato le contrattazioni in calo del 9,2% a 95,62 euro al megawattora, il livello più basso dall'inizio della guerra in Ucraina, mentre si avvicinano le festività pasquali e il presidente russo Vladimir Putin non dà segnali di voler chiudere i rubinetti verso l'Europa. "La domanda di energia e' bassa, nessuno ha fretta di coprire la calma del trading nel weekend pasquale", ha commentato a Bloomberg, Tim Partridge, capo del trading energetico a Db Group Europe.

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