Generali, agitazione in Crt dopo il recesso di Calta. Il dossier sui tavoli

Un gruppetto di consiglieri di indirizzo, allarmati dal rischio concerto, ha sollecitato una riunione interna urgente alla Fondazione sul tema Generali

di Andrea Deugeni
 Massimo Lapucci e Giovanni Quaglia 
Economia
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Il rischio sanzioni pecuniarie ex Tuf per il patrimonio dell'ente torinese

L’uscita venerdì scorso da parte di Francesco Caltagirone dal patto di consultazione sul 16,309% delle Assicurazioni Generali siglato con la Delfin di Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt “con effetto immediato” sta creando agitazione nell’ente torinese guidato da Giovanni Quaglia e Massimo Lapucci. Agitazione salita di livello parallelamente alla temperatura dello scontro fra il Leone e i pattisti dopo che mercoledì scorso la stessa compagnia amministrata da Philippe Donnet ha fatto ricorso all’Ivass e alla Consob per verificare la sussistenza del “concerto” in capo ai componenti dell’accordo e il mancato rispetto dei conseguenti obblighi informativi al mercato da parte degli stessi.


 

Il motivo? Lo spettro delle sanzioni amministrative (pecuniarie) ex Tuf anche per Crt che impatterebbero sul patrimonio della fondazione, fatti salvi l’impossibilità dell’esercizio dei diritti di voto in assemblea ad aprile sempre per l’ente nonché l’applicazione di norme penali.

Così, secondo quanto Affaritaliani.it può riferire la decisione dell’imprenditore capitolino, che è stata letta da più di qualcuno in via XX Settembre a Torino proprio per neutralizzare ex post il rischio concerto dopo che la compagnia triestina si era mossa sul tema sondando anche un grosso studio legale nella City milanese, ha spinto un gruppetto di consiglieri di indirizzo a sollecitare una riunione interna urgente sul dossier Generali.

L’intento specifico? Chiedere delucidazioni al duo Quaglia e Lapucci sul file e valutare se non sia il caso, anche per l’ente sabaudo, di recedere a sua volta dal patto.

A quanto risulta, infatti, la prossima settimana sono in programma più meeting, consultazioni informali e formali, in cui è stata preallertata, fra le altre, anche la Commissione bilancio, patrimonio e politica degli investimenti della Crt.

@andreadeugeni

 

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