Inps, per il post-Tridico corsa a due tra Gabriele Fava e Maurizio Castro

Lunedì dovrebbe arrivare la nomina. Si prevede un nuovo scontro tra Lega e Fratelli d'Italia, dopo la partita della Guardia di Finanza

Gabriele Fava e  Maurizio Castro
Economia

Inps, ecco chi sarà il successore di Pasquale Tridico


 

È passato esattamente un mese da quando Pasquale Tridico è stato rimosso dalla presidenza dell’Inps, con la successiva decisione di commissariare l’ente previdenziale. Ora, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, i tempi sono maturi per pensare al suo successore. A menare le danze, manco a dirlo, i due dioscuri di Giorgia Meloni: Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano

Loro il nome ce l’hanno già pronto, è quello di Maurizio Castro, ex senatore in forza all’allora Pdl, manager delle risorse umane di grandi aziende e assai stimato dalle parti sociali. Tutti d’accordo? Mica tanto. Perché nei corridoi del Ministero del Lavoro, l’altro ente preposto alla nomina del successore di Tridico, si rumoreggia che ci sia un altro nome che gira, questa volta caldeggiato dalla Lega. Il Carroccio, d’altronde, non vuole rinunciare alla guida dell’Inps dopo aver dovuto ingoiare un boccone amaro per il comando della Guardia di Finanza.

E dunque il partito di Matteo Salvini ha un altro nome su cui vorrebbe puntare. Si tratta di Gabriele Fava, nome molto noto agli addetti ai lavori. Avvocato milanese, già membro della Corte dei Conti sempre in quota Lega, su di lui però aleggia un dubbio circa l’opportunità della sua nomina. Egli, infatti, assiste come legale le parti sociali: Confcommercio, Confindustria, Confartgianato. Per questo qualcuno nei corridoi del Ministero del Lavoro (e non solo) ha inarcato più di un sopracciglio. 

Non solo: Fava è l’avvocato che, in passato, ha redatto il contratto collettivo dei rider considerandoli lavoratori autonomi attraverso la contrattazione di Ugl con Assodelivery. Un accordo sposato da tutte le piattaforme, salvo Just Eat che ha scelto di abbandonare l’associazione di Confindustria e arrivare a una contrattazione diretta con Cgil, Cisl e Uil per normare come dipendente il lavoro dei rider.

I tempi ormai sono maturi: probabilmente già lunedì si potrebbe arrivare a un incarico che dovrà essere di concerto tra il Ministero del Lavoro e Palazzo Chigi che poi procederà all’incarico tramite un Dpcm. La premier segue la partita da lontano, ma è chiaro che siamo di fronte a un nuovo capitolo di quello spoil system che tanti mal di pancia ha portato in seno alla maggioranza. E c’è da scommettere che anche questa volta qualche muso lungo ci sarà. 

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