Ita, da Lufthansa un'offerta per l'acquisizione di una quota di minoranza

Offerta arrivata, anticipazione di Affari. La strategia di Giorgetti

di Marco Scotti
Economia

Ita, Lufthansa presenta un'offerta per la quota di minoranza

Il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ha provato a forzare la mano sulla trattativa tra Ita Lufthansa: "O l'offerta arriva entro oggi alle 18 - ha detto il ministro - oppure non c'è".  Fonti qualificate riferiscono ad Affaritaliani.it che dietro le parole dell'inquilino di Via XX Settembre ci sarebbe una precisa strategia: forzare la mano con i tedeschi per convincerli a formulare rapidamente un'offerta per l'ex compagnia di bandiera, di cui lo Stato detiene ancora le quote dopo il fallimento della trattativa in esclusiva con Certares

Obiettivo raggiunto, visto che pochi minuti dopo è arrivata ufficialmente l'offerta dei tedeschi per una quota di minoranza dell'ex compagnia di bandiera. "Verrà  definito - si legge nella nota emanata dalla società - l’acquisto di una quota di minoranza e saranno concordate opzioni per il  successivo acquisto delle azioni rimanenti. In data odierna, il Gruppo Lufthansa ha  presentato una lettera di intenti al Ministero dell'Economia e delle Finanze italiano. Qualora entrambe le parti decidano di firmare il memorandum d'intesa, ulteriori  negoziati e discussioni saranno condotti su base esclusiva". 

Gli ulteriori colloqui di approfondimento andranno quindi a concentrarsi principalmente "sulle forme e modalità del possibile investimento azionario,  sull'integrazione commerciale e operativa di ITA nel Gruppo Lufthansa e sulle  sinergie che ne deriveranno. Nell’eventualità di un raggiungimento di un accordo contrattuale, l’effettiva attuazione sarà soggetta all'approvazione delle autorità  competenti" si legge ancora nel documento. 

Per il Gruppo Lufthansa, l'Italia rappresenta il mercato più importante al di fuori dei  mercati domestici e degli Stati Uniti. "La volontà di integrare ITA Airways all’interno  delle compagnie del Gruppo risiede nel forte interscambio del Paese a livello  globale" aggiunge la nota, "tramite viaggi d'affari e privati, nella sua forte economia orientata  all'esportazione e nel suo essere uno dei luoghi turisticamente più attrattivi in Europa". 

Siamo a una svolta definitiva per la compagnia di bandiera? Difficile dirlo, si tratterebbe della quarta (o quinta) vita dell’azienda. Dopo il desiderio degli “italiani coraggiosi”, poi finiti malissimo; dopo l’opaco accordo con gli arabi di Etihad; dopo il salvataggio pubblico; dopo la trattativa andata a vuoto con il fondo americano Certares, ora finalmente sembra la volta buona. Sensazioni? Può darsi. Intanto, il governo Meloni è forte di un consenso crescente e di una maggioranza ampia. Condizioni che ne aumentano il potere negoziale sia con Lufthansa, sia in Europa. E poi c’è da dire che la situazione è diverso dal passato. Ita è un’azienda che non brucia più cassa, ma anzi sta progressivamente ritrovando redditività. Un boccone prelibato, insomma.

Diverso il discorso di opportunità: davvero Lufthansa vorrà potenziare la rete domestica italiana? O piuttosto utilizzerà il nostro Paese come scalo verso la Germania, garantendo che l’attrattività dello “Stivale” diventi un’occasione per arricchire ulteriormente la propria potenza. Lufthansa è uscita meglio di altri dalla crisi post-Covid. E ora torna a correre felice, puntando gli occhi su un ex-competitor ora ammaccata. Il rischio è il solito: il ridimensionamento. Ma intanto, bisogna essere pratici: i tedeschi rappresentano la migliore soluzione possibile, al momento, per l’azienda. In futuro chissà.

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