Oro, la guerra spinge in alto i prezzi: sarà l'unico bene rifugio del futuro
Già da qualche mese il più nobile dei metalli stava tornando alla ribalta, ma ora, con il conflitto in Ucraina, i suoi prezzi stanno raggiungendo il picco
Oro, il conflitto in Ucraina gonfia i prezzi: sarà il vero e unico bene rifugio nei prossimi anni?
Il bene rifugio per eccellenza torna alla ribalta. Con la crisi in Ucraina causata dalla forza bellica di Putin, l’attenzione degli investitori è tornata sull’oro. Il prezzo del metallo nobile per eccellenza era già in crescita prima della crisi in Europa orientale, e con l'invasione decisa dalla Russia ha irrobustito i rialzi superando i duemila dollari l'oncia.
La guerra gonfia il prezzo dell'oro, l'effetto Ucraina
“I prezzi dell'oro sono stati resilienti a gennaio e all'inizio di febbraio, nonostante i forti aumenti dei tassi d'interesse reali statunitensi, che di solito pesano su queste quotazioni. Ciò è in parte dovuto allo stress geopolitico della situazione Russia/Ucraina, e questo potrebbe continuare a sostenere i movimenti al rialzo se il conflitto peggiorasse o se le sanzioni non avessero l'effetto desiderato”.
A dichiararlo, James Luke, gestore del fondo Schroder ISF Global Bond, che continua: “Prima della crisi attuale”, spiega, “il prezzo dell'oro si aggirava intorno ai 1.800 dollari l'oncia, senza grandi miglioramenti dalla fine del 2020”.
Oro e crisi Ucraina, il rialzo dei tassi
Il prezzo dell’oro, dunque, era già in aumento nei mesi scorsi, e secondo le previsioni continuerà a crescere per tutto il 2022 "indipendentemente dall’evoluzione della situazione geopolitica". Movimenti al rialzo che, spiega l'esperto di Schroders, sono dovuti ai timori per il prossimo ciclo di rialzo dei tassi da parte delle banche centrali. Le economie sviluppate, oltre a essere altamente indebitate, sono diventate dipendenti dai massicci stimoli monetari e fiscali. “C’è quindi un elevato rischio che, quando gli stimoli verranno rimossi e i tassi alzati, si inneschi una reazione a catena con un impatto negativo su economia reale e mercati finanziari", commenta Luke.
Il rischio stagflazione
In questo tipo di situazione, il rischio di sfociare in un periodo di stagflazione è alto. Essenzialmente, la combinazione dei fattori macroeconomici e del restringimento delle politiche monetarie possono sfociare, appunto, in un periodo di crescita bassa e inflazione elevata. “Questo è un contesto macroeconomico molto positivo per l'oro”, spiega Luke, “anche perché le altre fonti di diversificazione del portafoglio sembrano meno attraenti". Le criptovalute, per esempio, sono nel pieno di una crescente pressione normativa.
L'oro, unico bene rifugio nei prossimi anni
Ma non è tutto. James Luke evidenzia una differenza rispetto al 2013, quando l'oro venne sostanzialmente trascurato a favore delle azioni: oggi le valutazioni azionarie di partenza sono molto alte. I titoli di Stato, invece, non sono più attraenti come in passato e i rendimenti sono ancora vicini ai minimi storici.
"Nel complesso”, conclude Luke, “continuiamo a credere che l'oro dovrebbe registrare una buona performance nel 2022. Mentre il conflitto in Ucraina potrebbe sostenere ulteriori movimenti verso l'alto, con poche altre opzioni per diversificare i portafogli, crediamo che l'oro sia sulla buona strada per diventare l’unica alternativa disponibile in quanto a beni rifugio nei prossimi anni".
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