Pil, Franco: “Cresceremo del 3%. Ma senza gas russo si rischia la recessione"
Il ministro dell’Economia da Davos allontana il rischio di una recessione per quest’anno. E annuncia il rialzo dei tassi della Bce
Franco: "Per quest'anno niente recessione, ma serve prudenza"
Il ministro dell’Economia Daniele Franco, da Davos, annuncia che per il momento l’Europa non si dovrà confrontare con una recessione. “Ma vediamo – ha aggiunto - che ci sono rischi in particolare quelli legati agli sviluppi nell'Europa orientale e ai prezzi dell'energia, che se restano molto molti alti. E ovviamente non aiuta”. E aggiunge: “"Abbiamo bisogno di politiche di bilancio prudenti e abbiamo di politiche per rafforzare la crescita".
"Il pil italiano crescerà del 3% nel 2022"
Dopo la ripresa da record dello scorso anno, con il pil cresciuto del 6,6%, le attese per quest’anno erano di un incremento del 4,7%. Ma poi l’inflazione e la guerra tra Russia e Ucraina hanno costretto a rivedere al ribasso le stime, portandole intorno al 3% “Analizzando questo dato – ha spiegato Franco - dobbiamo aver presente che l'effetto trascinamento è del 2,2% e quindi la crescita addizionale va stimata in meno dell'1%".
Attenzione alla crisi energetica, però. Perché "nel breve termine –chiosa Franco - l'interruzione delle forniture di gas russo avrebbe un impatto drammatico per il nostro Paese come in altri paesi. Se non arriveranno gravi shock continueremo a registrare una crescita quest'anno anche se in modo più lento dell'anno scorso. Con uno shock, come l'interruzione delle forniture di gas, l'outlook sarebbe peggiore", aggiunge.
E per corroborare una crescita altrimenti asfittica, potrebbe essere utile aumentare nuovamente la spesa, nonostante la contrarietà dell’Europa. "Il debito pubblico è un potente strumento di politica economica per far fronte a circostanze avverse come per esempio la pandemia – ha aggiunto Franco -. In tempi favorevoli il debito pubblico andrebbe ridotto, ma "il ritorno alla normalità delle politiche di bilancio" dopo la pandemia e con l'impennata dei prezzi dell'energia "è più difficile ma comunque dobbiamo andare in direzione di una riduzione del debito pubblico".
"Rialzo dei tassi? Sì, purché sia graduale"
"Dopo un periodo prolungato di tassi molti bassi – ha concluso Franco - ci stiamo muoviamo fuori dai tassi negativi. La questione è la velocità del processo”. Per quanto riguarda l'inflazione, il ministro ha evidenziato le diversità tra le aeree nel mondo: "negli Usa l'alta inflazione è spinta soprattutto dalla domanda. Nell'area dell'euro invece è spinta dall'offerta. In Europa l'inflazione è causata soprattutto dai prezzi dell'energia e dobbiamo focalizzarci su questo innanzitutto".