FMI e Banca Mondiale uniti nel pessimismo sui trend dell’economia globale

Pessimisti a Washington il FMI e la Banca Mondiale sull'economia globale

di Daniele Rosa
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FMI e Banca Mondiale pessimisti sul futuro dell'economia 

Il Ceo del Fondo Monetario, Kristalina Georgieva, e il presidente della Banca Mondiale, David Malpass, hanno delineato un quadro a tinte fosche dell'economia mondiale. Un quadro che sarà definito in maniera approfondita nel prossimo rapporto del World Economic Outlook. Come non dare ragione ai due importanti osservatori economici. Un rallentamento dell’economia che non si vedeva da oltre 80 anni, un trend in crescita dell’inflazione che arriva in certi paesi a due cifre, la crisi alimentare ed energetica, la guerra in Ucraina, l’impatto negativo e interminabile della pandemia, il clima cambiamento e un aumento della povertà. Una serie di criticità da far tremare. 

 

FMI e Banca Mondiale hanno abbassato le previsioni di crescita

 

Il FMI ha confermato di aver abbassato le previsioni di crescita globale e aumentato i rischi di recessione. Le banche centrali, del canto loro, devono agire rapidamente e con forza per controllare l'inflazione, cercando però di evitare un brusco rallentamento dell’economia o peggio una recessione. I governi devono tenere equilibrata la loro politica fiscale evitando tagli fiscali generalizzati o misure di spesa indiscriminate e permanenti. La combinazione di politiche monetarie e fiscali è complicata e, purtroppo, non garantisce il successo, soprattutto in un periodo di crisi stimato dal FMI a quattro trilioni di dollari fino al 2026. Dal canto suo il Presidente della Banca Mondiale, Malpass ha condiviso la diagnosi: "C'è un reale rischio e pericolo di recessione il prossimo anno. Dobbiamo evitare rischi di deflussi di capitali dai mercati emergenti e dai paesi in via di sviluppo che andranno a finanziare i disavanzi fiscali e i debiti delle imprese dei paesi avanzati. Il deprezzamento della valuta rende i livelli di debito dei paesi in via di sviluppo sempre più onerosi. L'aumento dei tassi di interesse è un onere aggiuntivo. E l'inflazione continua a essere un grosso problema per tutti, ma soprattutto per i poveri”.

FMI, la crisi ha fatto aumentare la povertà

I paesi poveri sono stati infatti messi sotto l’attenzione di Malpass che ha ricordato come l’ultimo rapporto sulla povertà mostra che ci sono 70 milioni di poveri in più e che il reddito medio è diminuito del 4%. Una vera e propria crisi dello sviluppo a cui si unisce la crisi climatica. Georgieva si è detta convinta che l’umanità possa sopravvivere a una recessione o a un periodo di alta inflazione ma potrebbe non esser in grado di sopravvivere a una crisi climatica senza fine. Malpass, dopo alcuni “scivoloni” sul tema clima ha detto che la sua Organizzazione usa e quotidianamente finanzia programmi volti a combattere la minaccia climatica.

 

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