Sebadas, il dolce simbolo della Sardegna diventa un prodotto Igp

Una dei piatti più tradizionali e famosi della regione ottiene l'iscrizione del registro europeo delle indicazioni protette. Ecco la ricetta

a cura di Redazione
Sebadas di Sardegna
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Sebadas, il dolce simbolo della Sardegna diventa un prodotto Igp. Ecco la ricetta

Le Sebadas di Sardegna sono ufficialmente un prodotto a Indicazione geografica protetta (Igp). Lo storico piatto dolce sardo, iscritto nel registro dei prodotti Igp europei lo scorso 3 luglio, va ad aggiungersi agli altri otto Igp regionali, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 10 luglio. Il decreto include tutte le (numerose) varianti del nome: Seadas, Sabadas, Seattas, Savadas e Sevadas

Le Sebadas sono dei dischi di pasta fresca che racchiudono un ripieno goloso, al confine tra dolce e salato, con formaggio fresco aromatizzato con scorza di limone; una volta chiusi, i dischi vengono fritti, spolverati di zucchero e ricoperti di miele rigorosamente sardo. La consistenza del prodotto fresco è morbida, con impasto omogeneo, il colore della sfoglia può essere bianco avorio tendente al giallo paglierino. Il sapore è acidulo e aromatizzato, più o meno intenso al palato a seconda della miscela di formaggi, dal contrasto dolce salato e dal sentore di agrumi. La storia delle sebadas è inseparabile da quella della Sardegna. Secondo la tradizione questo dolce era servito al pastore al rientro dalla transumanza come piatto di bentornato, anche come ringraziamento per il lavoro fatto.

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Perché il prodotto possa essere Igp deve avere caratteristiche precise: tra queste, indicate nel disciplinare, deve essere prodotto in Sardegna, non superare il peso di 300 grammi, contenere strutto, formaggio (che può essere pecorino, caprino o vaccino), e scorza di arancia o limone. Lo zucchero nel ripieno e il tuorlo d’uovo nell’impasto sono ammessi ma non indispensabili. Sopra vanno ricoperte di miele o zucchero.

Le Sebadas si producono in tutta la Sardegna. Non a caso, possono contare su una filiera in crescita e di grande valore. Sono infatti circa 250 i pastifici nell’isola e molti di questi producono questa specialità. Al momento si stima una produzione complessiva media di 2 milioni di pezzi prodotti annualmente nell’isola, pari a circa 1.600 quintali e oltre 2,5 milioni di euro di fatturato e circa 150 dipendenti coinvolti, a cui si sommano anche titolari, soci e coadiuvanti, per un totale di circa 250 operatori.

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