Iervolino minaccia querela al "Domani", il Cdr dell'Espresso: "Sconcertati"

Il patron della Salernitana e di Forbes Italia è finito nell'occhio del ciclone della propria nuova redazione per aver minacciato querela al quotidiano Domani

Danilo Iervolino
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L'Espresso, redazione "sconcertata" dopo l'annuncio dell'editore Danilo Iervolino di voler querelare il quotidiano "Domani"

L’acquisizione dell’Espresso da parte di Iervolino non sta andando come previsto, con il malcontento che si fa sempre più strada all’interno della redazione del settimanale romano. Ne è prova l’ultima lettera del Cdr del quotidiano romano, che prende posizione su un fatto avvenuto pochi giorni fa che vede protagonista proprio Danilo Iervolino. Ma facciamo un passo indietro. Il patron della Salernitana e numero uno della casa editrice Bfc Media ha fatto parlare di sé nell’ultima settimana per aver annunciato di voler querelare il quotidiano “Domani”. La causa? Nulla di strano, semplicemente le domande forse un po’ “scomode” proposte per un’intervista.

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Iervolino, tramite i suoi legali, ha fatto recapitare una mail in risposta a quella del “Domani” la quale, appunto, conteneva solo delle domande. Ma la risposta ricevuta dalla redazione del quotidiano non è stata delle più cordiali. Questo il messaggio integrale pervenuto alla redazione di Domani. “In relazione ai quesiti che ci avete sottoposto faccio presente preliminarmente che appaiono connotati da una strumentale capziosità che disvela un chiaro intento diffamatorio tracimante in nuce i canoni di verità, critica e continenza”, inizia così la lettera.

E prosegue: “Ciò renderebbe ogni risposta del tutto inutile e funzionale solo ai vostri malcelati intenti di colorare le stesse con un simulacro di dovere di controllo delle fonti e diritto di replica. Ma ciò che è più grave, e che impedisce persino ogni risposta, è che le stesse domande contengono non solo profili violativi della privacy ma soprattutto possibili violazioni del segreto istruttorio”.

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“Pertanto non abbiamo potuto far altro che denunciare alle autorità inquirenti i detti contenuti che in parte qua non sono neppure noti al sottoscritto e ai propri legali costituiti nei relativi procedimenti. Ciò che inquieta è che tutto ciò avviene con un tempismo logico-sequenziale ad altre recentissime vicende che appaiono collegate e tali da turbare nel complesso proprio il settore della libertà e del pluralismo dell'informazione, con condizionamenti potenzialmente violativi dei precetti costituzionali”.

Da qui, ecco il pensiero collettivo della redazione dell’Espresso. “I giornalisti hanno appreso con sconcerto il contenuto della risposta fornita da Danilo Iervolino, prossimo possibile editore della nostra testata, alle domande legittime formulate dal quotidiano Domani nell’ambito di un’inchiesta giornalistica. Stando ai resoconti pubblicati, Iervolino avrebbe preannunciato una querela non per l’articolo finale ma per il semplice contenuto delle domande”.

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“Riteniamo”, continua la lettera, “che questa reazione non sia compatibile con gli standard minimi dell’attività giornalistica a cui dovrebbe uniformarsi anche un imprenditore che intende pubblicare questo giornale. Che cosa succederebbe se tutti i prossimi interlocutori della nostra testata reagissero nello stesso modo di Iervolino in risposta a semplici domande? Il nostro timore è che si sentirebbero legittimati a querelarci preventivamente”. Questa la lettera integrale inviata dal Cdr.

Tra l’altro, tra l’Espresso e il paperone made in Napoli non è stato neanche amore a prima vista. Basti ricordare, infatti, un episodio non da poco. L’imprenditore campano aveva querelato il settimanale per un’inchiesta giornalistica (a firma di Nello Trocchia) sull’Università telematica Pegaso e aveva chiesto 38 milioni di euro di danni. Iervolino è stato sconfitto sia in sede penale sia civile in primo grado. Le sentenze favorevoli alla testata risalgono a novembre e dicembre 2021, pochi mesi prima della vendita dell’Espresso a Iervolino.

 

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