Garlasco, Sempio non si presenta per un vizio di forma. Corona show davanti al tribunale

Andrea Sempio non si presenta per un vizio di forma. Alberto Stasi in Procura a Pavia, il fratello di Chiara Poggi a Venezia. Nuove prove, una diversa interpretazione di alcuni dettagli, i punti oscuri

di redazione

Garlasco: Andrea Sempio. Alberto Stasi e Marco Poggi

Milano

Garlasco, Sempio non si presenta per un vizio di forma. Corona show davanti al tribunale

L'appuntamento è stato fissato per le 14 di oggi. Andrea Sempio e Alberto Stasi convocati a Pavia per due interrogatori separati in due distinte caserme, mentre a Venezia è stato convocato Marco Poggi. Grande l'attesa per uno snodo che potrebbe essere cruciale per le nuove indagini sul delitto di Garlasco.

Corona davanti al Tribunale di Pavia: "Stasi non c'entra, la Procura sa tutto"

Stasi è giunto in tribunale da un ingresso laterale, dribblando i cronisti.  "Risponderà a tutto, è sereno'', ha anticipato il suo legale Antonio De Rensis. A sorpresa è giunto invece Fabrizio Corona, che ieri ha dedicato una intera puntata del suo format Falsissimo al delitto di Chiara Poggi. Ha parlato con i cronisti di persone attualmente non indagate, per poi andarsene: "Gli indizi ci sono da tempo, Stasi non c'entra e i colpevoli sono più di quattro. La Procura sa tutto da tempo - ha aggiunto - grazie a indagini difensive fatte dalla difesa di Alberto Stasi. Ma non possono usarle al momento perché non utilizzabili".

Sempio non si è presentato presso la Procura di Pavia: l'errore di notifica

Sempio alle 15 non si è ancora presentato in Procura: come già si ipotizzava alla vigilia, potrebbe essersi avvalso di tale facoltà in questa fase dell'indagine. Dopo anni di indagini archiviate, è formalmente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco. ''Guerra dura senza paura. Codice di procedura penale noi ti amiamo''. Lo afferma Angela Taccia, avvocata di Andrea Sempio indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Una frase sui social che lascia ipotizzare che ci possa essere stato un errore di notifica rispetto alla richiesta di comparizione davanti ai magistrati di Pavia.  Lovati, il secondo avvocato di Sempio, aveva anticipato alla vigilia: “Stiamo affilando le armi che ci offre il codice di procedura penale”.  L'interrogatorio era considerato “prodromico a una richiesta di rinvio a giudizio”. "Abbiamo deciso ieri con Andrea di fare così", ha spiegato Lovati. "Ora ci attendiamo una nuova convocazione - ha aggiunto - con l'avvertimento previsto dal codice e che manca in quello ricevuto. Se poi non dovessimo presentarci ancora" c'è sempre la carta del gip che potrà disporre "l'accompagnamento coattivo".

LEGGI ANCHE: SEMPIO, LE NUOVE PROVE DEI PM: "ERA NELLA VILLETTA"

Un incrocio di interrogatori in tre sedi diverse

A rendere rilevante la giornata è stata dunque la decisione della Procura di ascoltare in contemporanea altre due figure chiave: Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, oggi in semilibertà dopo una condanna definitiva a 16 anni, sarà sentito come testimone assistito. Mentre Marco Poggi, fratello di Chiara, è sentito dai carabinieri a Venezia. Un incrocio di testimonianze che potrebbe rivelarsi decisivo per incrociare versioni e individuare eventuali incongruenze.

Il legale di Stasi dopo le due ore di interrogatorio: "Giornata assolutamente positiva"

"Alberto sta bene, e' sereno e rispettoso della condanna. Ha risposto a tutte le domande", ha spiegato il legale di Alberto Stasi Antonio De Rensis, a margine dell'interrogatorio del suo assistito come persona informata sui fatti, terminato dopo due ore presso il Tribunale di Pavia. "Siamo soddisfatti da quanto emerso nell'interrogatorio, non posso parlare del futuro, ma parlo del presente: noi abbiamo assoluta fiducia nell'indagine della magistratura, dal primo giorno". "Ho le mie idee insieme alla mia collega Giada Bocellari, sono idee molto precise e quello che vi posso dire e' che e' stata una giornata assolutamente positiva", ha aggiunto De Rensis.  "Sui contenuti delle dichiarazioni rese da Alberto non dirò una sillaba", ha commentato l'avvocato De Rensis ai cronisti che lo accerchiavano. L'avvocato aveva rilasciato altre dichirazioni pochi minuti prima di entrare in Tribunale: "Non so se questa storia verrà riscritta, so solo che la stiamo ridisegnando. Non so dire dove questo disegno ci porterà. C'è molta fiducia e rispetto per l'operato della magistratura che non credo operi sulla base di un'idea, come ho sentito, nè su tesi strampalate. È un'indagine molto razionale e molto seria. Stiamo lavorando, cercando di dimostrare che le cose sono andate in maniera diversa".

L'avvocato di Poggi: "Ha risposto serenamente, legato a Sempio da una amicizia di lunga data"

 "Ha risposto serenamente alle domande che gli sono state rivolte - ha fatto invece sapere Francesco Compagna, avvocato di Marco Poggi, dopo la convocazione a Venezia - Ad Andrea Sempio lo lega un'amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia"

Le nuove prove: DNA, telefonate e un biglietto misterioso

Al centro della scena, diversi elementi rimasti sullo sfondo per anni e ora riletti alla luce di nuove ipotesi. Prima fra tutte, la traccia genetica trovata sotto le unghie di Chiara, che la Procura sospetta possa appartenere proprio ad Andrea Sempio. Un dato che, se confermato, lo collocherebbe fisicamente sulla scena del delitto.

Ci sono poi le tre telefonate, brevi e ravvicinate, fatte alla casa di Chiara tra il 7 e l’8 agosto 2007, quando la giovane si trovava da sola. Un comportamento che gli inquirenti ritengono sospetto. Infine, un biglietto del parcheggio di Vigevano, trovato una settimana dopo il delitto ma consegnato agli inquirenti solo un anno dopo: un dettaglio ancora da chiarire. Infine, l'asso calato dalla Procura ed emerso nella giornata di martedì 20 maggio: la compatibilità di una impronta di Sempio con una delle impronte trovate sul luogo del delitto e originariamente non attribuite a nessuno.

LEGGI ANCHE: I PM: "SEMPIO NON POTEVA NON SAPERE CHE L'AMICO MARCO POGGI FOSSE ALTROVE"

 

Sempio sapeva della vacanza di Marco Poggi? I dubbi dell'accusa

Ed ancora, uno dei punti cruciali per la Procura è la telefonata effettuata dal cellulare di Sempio alle 01.05 del 4 agosto 2007 verso casa Poggi. Secondo i carabinieri, quella chiamata sarebbe stata effettuata da Marco Poggi per avvisare i genitori, come da consuetudine, del suo ritorno a casa. Un elemento che, per gli inquirenti, renderebbe “inverosimile” che Sempio ignorasse la partenza imminente dell’amico per il Trentino.

Nonostante ciò, Sempio ha sempre dichiarato di aver cercato l’amico nei giorni successivi per invitarlo a unirsi al gruppo in vacanza a Punta Ala. Una ricostruzione che ora non convince più. Anche perché – scrivevano i carabinieri nel 2020 – Sempio dichiarò di aver cercato Poggi “più volte” senza riuscire a contattarlo, ammettendo così implicitamente di sapere che l’amico fosse in montagna.

Le chat delle sorelle Cappa e i vocali all’ex manager: nuove ombre

A completare il nuovo mosaico investigativo ci sarebbero centinaia di messaggi tra le sorelle Paola e Stefania Cappa, vicine alla famiglia Poggi, già note alle cronache per un controverso fotomontaggio. In uno di questi messaggi si farebbe riferimento alla possibilità che Alberto Stasi sia stato “incastrato”. L’ex manager Francesco Chiesa Soprani ha dichiarato di aver ricevuto vocali da Paola Cappa in cui la donna smentirebbe tuttavia alcune versioni della sorella Stefania. “Non voglio entrare nel merito, ma se la Procura me li chiede, li consegnerò”, ha spiegato.

GARLASCO, PAOLA CAPPA SMENTISCE GLI SMS DELLA GEMELLA STEFANIA

La nuova strategia degli inquirenti e una diversa interpretazione di alcuni dettagli

Il vertice che si è tenuto ieri mattina nella caserma dei carabinieri di via Moscova a Milano ha definito i dettagli operativi degli interrogatori di oggi. Secondo indiscrezioni, i carabinieri del Nucleo investigativo milanese avrebbero condiviso con i magistrati una nuova interpretazione degli elementi già raccolti in passato, collegandoli a nuovi riscontri e rilievi genetici.

Fonti vicine alla Procura parlano di almeno cinque elementi che si vorrebbe sottoporre ad Andrea Sempio. Tra questi, oltre al DNA, la presunta geolocalizzazione dell’indagato la mattina del 13 agosto 2007 nei pressi della villetta, una nuova lettura della dinamica dell’omicidio basata sulle tracce ematiche e un’analisi più dettagliata del comportamento di Sempio nei giorni precedenti e successivi al delitto.

Tizzoni (legale della famiglia Poggi): “Stato assente, tesi confuse”

A criticare apertamente la riapertura delle indagini è l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, che ha parlato di “tesi un po’ confuse” da parte della Procura. “Dagli atti – ha dichiarato a Il Fatto Quotidiano – non emergono collegamenti tra Stasi e Sempio, e ancor meno con le sorelle Cappa. La verità che lo Stato aveva consegnato ai Poggi oggi sembra non essere più difesa”.

 

 

 

Tags:
alberto stasiandrea sempiogarlascointerrogatoriomarco poggi