"Ita Airways, preziosa leva di marketing territoriale per Milano-Cortina"

Giovanni Bozzetti, docente di Turismo Culturale in Cattolica: "Milano potrebbe diventare hub di collegamento per l'Europa e tutto il mondo"

(foto Lapresse)
Milano

"Ita Airways, indispensabile leva di marketing territoriale per Milano-Cortina 2026"

ITA Airways presenta una situazione economica complessa: più di 4000 persone risultano in cassa integrazione e dalla relazione sui conti aziendali presentata al Ministero dell’Economia – suo unico azionista – in vista della stagione invernale la situazione appare estremamente compromessa. Ed il fondo statunitense Certares sembra essere in procinto di acquisire la compagnia.

Il futuro di ITA Airways con Certares

La settimana prossima Certares incontrerà i sindacati per presentare il suo Piano di sviluppo per la compagnia aerea nazionale, sperando in adeguate azioni di valorizzazione del personale di ITA; inoltre, il fondo prevede di sanare la situazione economica, rinegoziando i contratti per maggiori risparmi, partendo dai carburanti. La vendita al fondo Certares - che vedrà, probabilmente, anche Delta Air Lines come partner industriale - sembrerebbe la risposta alle grandi difficoltà in cui versa la società.

Bozzetti: "Una compagnia di bandiera come leva di marketing territoriale"

Una compagnia aerea di bandiera potrebbe però rappresentare una vera e propria leva di marketing territoriale. E i destini di ITA Airways potrebbero intrecciarsi virtuosamente con quelli di Milano-Cortina 2026. Ne è convinto  Giovanni Bozzetti, docente di Turismo Culturale e Valorizzazione Urbana presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: "Migliaia di persone arriveranno nel capoluogo lombardo da tutto il mondo attraverso gli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio, per poter assistere e partecipare alle Olimpiadi: con tale evento di portata mondiale, ITA potrebbe realizzare negli aeroporti milanesi un hub di collegamento per l’Europa e per tutto il mondo. Da Milano, inoltre, attraverso l’alta velocità, è possibile raggiungere anche le principali città italiane: in una logica di marketing territoriale, Milano diventa una vera e propria porta d’ingresso di valorizzazione turistica del nostro immenso patrimonio culturale e paesaggistico nazionale.”

“Bisogna rendersi conto che una compagnia di bandiera è una vera e propria leva di marketing territoriale” spiega il professor Bozzetti “capace di attrarre flussi turistici e investitori innestando un volano di sviluppo economico per il Paese; inoltre, garantisce la possibilità di valorizzare tutte le località del proprio territorio, rendendole più competitive sul mercato turistico internazionale, e apre a nuove rotte, facilitando la mobilità sia all’interno che all’esterno della nazione.”

Il valore aggiunto di una compagnia di bandiera per gli aeroporti

Secondo il report di quest’anno di Airport Council International – Europe, l’associazione continentale degli aeroporti, la connettività di Roma risulta essere calata del 29%, facendola uscire addirittura dalla top 50 internazionale. Secondo il dossier pubblicato da Oag “Megahubs Index 2022”, tale dato risente senz’altro della crisi pandemica, ma in esso influisce anche lo stop alle attività della compagnia di riferimento di Alitalia, sostituita da Ita Airways nel 2021 con una flotta e un network quasi dimezzati. A sottolineare il valore aggiunto che dà una compagnia di bandiera, sono gli aeroporti che appaiono ai vertici della classifica: Chicago, Dallas e Atlanta hanno fatto un enorme balzo in avanti grazie al lavoro delle compagnie di bandiera americana quali United Airlines, American Airlines e Delta Air Lines, hanno nettamente aumentato il loro numero di destinazioni nazionali servite.

“Ripensare alla compagnia aerea di bandiera in questi termini permetterebbe di avere un asset economico performante, competitivo e funzionale, soprattutto per un paese come il nostro che potrebbe anche vivere di solo turismo. Non comprenderlo significa avere una visione miope ed essere legati a mere logiche di profitto di breve periodo. ITA non va valutata solo in una logica di puro equilibrio economico, ma considerando una visione di benessere complessivo della collettività. Il problema, semmai, è saperla gestire bene, evitando inutili sprechi, troppo spesso in passato indotti dalla politica. Confido che il governo lo comprenda e mantenga il controllo di ITA senza immolare la risorsa turistica sull’altare del profitto di breve periodo.” conclude Bozzetti.

 

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