La Cinematic Orchestra incanta l’Alcatraz. Una danza visiva a JAZZMI

La formazione di Jason Swinscoe con Vogel alla voce e Olsen ai live visual

di Alessia Liparoti
The Cinematic Orchesta all'Alcatraz per JAZZMI
Milano

La Cinematic Orchestra incanta l’Alcatraz. Una danza visiva a JAZZMI

Le parole si sfaldano, si fanno singole lettere. La musica si scompone e ricompone, diventa danza visiva inc quel binomio indissolubile tra suono e immagine che fin dal nome è la Cinematic Orchestra.

Mercoledì 5 ottobre il concerto all’Alcatraz di Milano della creatura di Jason Swinscoe

Mercoledì 5 ottobre il concerto all’Alcatraz di Milano della creatura di Jason Swinscoe, eclettico djbritannico affiancato dal manager Dominic Smith, è tra le perle di questa edizione di JazzMI che ha portato in città oltre 200 eventi. Il pubblico era letteralmente in attesa di godersi l’esibizione della nuova formazione della band che fonde jazz ed elettronica. E Wait For Now, tratta dall’ultimo album del 2019, “To Believe” ha suggellato l’alchimiagrazie alla voce caldissima di Heidi Vogel e ai live visual di Ben Olsen.

Set focalizzato su groove arricchito dalle immagini di Olsen

Il set, focalizzato sul groove con batteria, basso, tastiere, voci e Swinscoe al campionatore è infatti arricchito dalle immagini di Olsen, che durante lo show combina frame live, manipolazioni digitali efeedback loop ottenuti facendo dialogare in tempo reale una telecamera a mano con un monitor. Il risultato è un contrappunto psichedelico e cullante, impreziosito dal ticchettio dei tasti di una Continental, macchina da scrivere utilizzata per proiettare messaggi sullo schermo. L’apertura, affidata alla suite di Lessons, si fonde con le grafiche che dal bianco e nero iniziale si colorano earricchiscono di infinite geometrie fino a comporre, in un dinamico caleidoscopio, il nome della band. Ai brani strumentali in cui i musicisti si superano in bravura, diretti da Swinscoe con la sua maglietta biancaslabbrata, si alternano quelli in cui la cantante Heidi Vogel incanta l’Alcatraz sulle note di A Promise, ancora una volta tratto da “To Believe” e di Breathe, pezzo appartenente al disco della consacrazione “Ma Fleur”del 2007.

Il tutto accompagnato dalle cancellature a là Emilio Isgrò di Olsen

Il tutto accompagnato dalle cancellature a là Emilio Isgrò di Olsen che portano alla luce il testodella canzone: “Slow and sweet / it carries me / out to the sea / Swallows me into the deep”.“Ma Fleur” è lo stesso album che contiene To Build a Home, interpretato dal canadese Patrick Watson, un successo planetario nonché il brano simbolo della Cinematic Orchestra ripreso in film, serie tv e spot. Ma che il fondatore del progetto decide di non eseguire mercoledì sera, forse deludendo qualche fan. Non delude di certo Channel 1 Suite, dal primo disco, “Motion” che risale al 1999, e la sua interpretazionevisiva in loop. Non sono mancate alcune anteprime al nuovo lavoro, in fase di produzione, come Swinscoeaveva annunciato qualche giorno prima del concerto milanese in una ricca intervista per Rolling Stone. “Per me la musica è come una tavolozza di colori e fare musica è come realizzare un dipinto – ha confessatoa Raffaella Oliva -. O forse è meglio dire un film bidimensionale, con una narrazione segnata dal tempo, mache tramite armonie, ritmi, motivi, sfumature e colori, e a seconda della tonalità utilizzata, trasmette tuttauna serie di emozioni che sono anche fisiche, vere e proprie vibrazioni corporee”.

Libertà di sperimentazone e contaminazione

Vibrazioni che all’appuntamento all’Alcatraz sono state di casa. La libertà di sperimentazione e contaminazione di questa formazione elastica nu-jazz ha trovato la sua sede ideale all’interno del palinsestodi JazzMI , amplificando la sua già fertile “palette sonora”. E il “grazie” finale che i tasti della macchina dascrivere hanno fatto campeggiare sullo schermo è il doveroso tributo che pubblico e artisti si sonoreciprocamente donati.

Tags:
alcatrazcinematic orchestradanzajazzmimilano