Manovra, niente scostamento ma "gioco dei saldi". Meloni a Bruxelles. Inside

Anche il ministro dell'Economia Giorgetti parteciperà alla missione europea della Premier, che punta sul sostegno a famiglie e imprese per il carobollette

Di Alberto Maggi
Politica

Il cantiere già aperto e principale è quello della Legge di Bilancio per il prossimo anno


Grande compattezza e rapidità nel prendere le decisioni. Fonti ai massimi livelli di Fratelli d'Italia sottolineano, all'indomani del Consiglio dei ministri che ha deciso le prime misure del governo Meloni, come siano stati "smentiti i gufi di sinistra" che "prevedono sempre liti e divisioni, che puntualmente non si verificano". Ora, spiegano le fonti di FdI, il cantiere già aperto e principale è quello della Legge di Bilancio per il prossimo anno.

I principali protagonisti sono la premier e il ministro Giancarlo Giorgetti: la manovra si gioca sull'asse Palazzo Chigi-Via XX Settembre, anche se quasi tutti i dicasteri sono coinvolti, dalla scuola alla sanità, dalle infrastrutture all'ambiente/energia. Parlare di cifre è ancora presto, anche se la stima dovrebbe aggirarsi attorno ai 30-35 miliardi di euro, ma quasi sicuramente "non ci sarà uno scostamento di bilancio strutturale", come aveva chiesto a gran voce ancora in campagna elettorale Matteo Salvini al governo guidato da Mario Draghi.

Il 75-80% della Legge di Bilancio, che arriverà in Parlamento a fine novembre, dovrebbe riguardare interventi a sostegno delle imprese e delle famiglie per fronteggiare il caro-energia e in generale gli effetti dell'aumento dell'inflazione. Fonti qualificate della maggioranza spiegano che si potrebbe utilizzare il "gioco dei saldi", ovvero alzare le stime del Pil per il 2023 in modo tale da avere un margine superiore di deficit per il prossimo anno.

In settimana Meloni volerà a Bruxelles per incontrare i massimi vertici delle istituzioni europee e sarà proprio in queste interlocuzioni con Von der Leyen, Michel e Metsola che la premier traccerà la rotta per una manovra di rottura rispetto al passato - ad esempio sul reddito di cittadinanza, come ha spiegato questa mattina il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ad Affaritaliani.it - ma comunque con l'obiettivo di non entrare in conflitto con l'Ue.

Anche il ministro Giorgetti, secondo quando risulta ad Affaritaliani.it, dovrebbe andare entro metà novembre a Bruxelles per trattare e dialogare con la Commissione. Meloni, e su questo la premier è stata chiara in Consiglio dei ministri, non vuole una guerra con Bruxelles.

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