Governo, Lega: "Piena fiducia in Nordio. Le riforme con avvocati e magistrati"

Intervista a Jacopo Morrone, deputato della Lega Salvini Premier e membro della Commissione Giustizia della Camera

Di Alberto Maggi
Politica

Giustizia, Morrone (Lega): "Le riforme? Si fanno insieme ad avvocati e magistrati"


La premier Giorgia Meloni ha espresso piena fiducia nel ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il Guardasigilli gode della fiducia totale anche della Lega?
"La premier ha fatto benissimo a ribadire la piena fiducia al ministro Nordio, oggetto di squallide polemiche pretestuose. Una fiducia che condivido in pieno. Se si è alzato tanto livore da parte di certi ambienti mediatici, della politica e della magistratura significa che Nordio è nel giusto e che sta facendo sul serio sul piano delle riforme indispensabili al Paese di cui si disquisisce da decenni ma che nessun governo è riuscito ad attuare sempre per le resistenze dei cosiddetti ‘santuari intoccabili’ del sistema. Nordio è stato chiarissimo in ogni suo pronunciamento, chi travisa non può che essere in malafede. Ora dalle parole si passi ai fatti con il contributo di tutti gli attori coinvolti, almeno di quelli che intendono costruire e non distruggere".


 

Quale sarà il punto di caduta sulle intercettazioni?
"Siamo convinti dell’importanza di questo strumento come ricerca delle prove nell’ambito di attività della criminalità organizzata, del terrorismo, della sicurezza nazionale e di altri gravi reati. Ma contrastiamo gli abusi perpetrati strumentalmente con le intercettazioni che non devono trasformarsi, come spesso accaduto, in un mezzo di delegittimazione personale e politica attraverso la diffusione impropria, mirata e pilotata dei loro contenuti per motivi estranei alla ricerca della verità e della giustizia".

La riforma della Giustizia va fatta insieme a magistrati e avvocati o il governo tirerà dritto?
"Le riforme indispensabili al sistema giustizia vanno costruite insieme a tutti i soggetti coinvolti, avvocati e magistrati in primis. Penso che su questo non ci siano dubbi. Il tema delle riforme non dovrebbe diventare terreno di scontro tra politica e magistratura. Se questo accade non è responsabilità della politica. Ma penso anche che ci sia chi punta a enfatizzare uno scontro che credo non esista almeno con la stragrande maggioranza di magistrati che si confronta, ascolta, propone e agisce con equilibrio, capacità e senza cercare palcoscenici mediatici".

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