Renzi a bocca asciutta: persa anche la causa contro La Verità

La giudice di Firenze Susanna Zanda dà torto al leader di Italia Viva nella causa contro La Verità. “Vorrebbe impedire al libero giornalismo di informare”

di redazione politica
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"Bullo non è un'offesa", Renzi perde la causa contro il quotidiano "La Verità". E la giudice lo "bacchetta" 

La storia si ripete. E a pagarne le spese è sempre Matteo Renzi. Dopo che il tribunale civile di Firenze, a marzo, ha respinto una richiesta di risarcimento danni da 200mila euro presentato dal senatore di Italia Viva nei confronti del Corriere della Sera, ora una nuova causa civile viene segnata da una sconfitta per il direttore del Riformista. Lo riferisce La Verità, che cita la sentenza della giudice Susanna Zanda. La richiesta di risarcimento nei confronti del quotidiano guidato da Maurizio Belpietro è stata ritenuta "infondata".  Renzi così è stato condannato a pagare 38.000 euro di spese (aveva chiesto 2 milioni di danni). 

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Nonostante il senatore abbia elencato vari articoli che avrebbero danneggiato la sua immagine, secondo la giudice che cita anche le prese di posizione della Corte europea sulla libertà di informazione, "si può concludere che l’attributo “bullo” quand’anche ripetuto e diffusamente impiegato verso uno stesso uomo politico non possa essere considerato diffamatorio". Secondo la giudice, "è di interesse pubblico sapere che per esempio i genitori o i fratelli del cognato di un uomo che abbia la gestione della Cosa pubblica siano indagati per reati come quelli descritti negli articoli di cui si duole" l’ex sindaco di Firenze. Renzi invece, secondo la giudice, "fondamentalmente vorrebbe impedire al libero giornalismo di informare la popolazione di questi fatti, solamente perché egli non era iscritto nel registro degli indagati".  

Ma non solo La Verità. E' di pochi giorni fa l'annuncio di una querela da parte di Renzi alla conduttrice Bianca Berlinguer, che a breve partirà con una nuova avventura professionale a Mediaset. L'intervista rilasciata dall'ex conduttrice di Cartabianca al Fatto Quotidiano non è infatti proprio piaciuta al leader di Italia Viva Matteo Renzi, chiamato in causa dalla giornalista con un riferimento esplicito: Berlinguer ha detto che all’epoca in cui era premier e lei direttrice del Tg3 le telefonava per chiederle due servizi al giorno. L'ex premier ha subito dato mandato ai propri legali di citare in giudizio civile e penale Bianca Berlinguer per le sue dichiarazioni. 

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