Vacanze di Natale a Cortina: Conte tra caso politico e clima da cinepanettone

Il leader M5S nel mirino di avversari politici e social. Massimo Boldi: "Tutto molto divertente, mi ricorda i tempi dei Vanzina. Un film? Sì, ma con Olivia"

Politica

Conte come il "Dogui": "Sole, reddito di cittadinanza e sei in pole position"

Le vacanze di Natale a Cortina stanno costando parecchio care a Giuseppe Conte. Non solo perché per il romantico soggiorno con la bellissima Olivia Paladino ha scelto il Grand Hotel Savoia (2.500 euro a notte, da listino), ma perché cotanto sfarzo fa a pugni con la nuova immagine dell'avvocato del popolo come leader progressista, a capo di quel M5S che, lasciatosi alle spalle il governo con Salvini, ora punta a scavalcare a sinistra lo zoppicante Pd. Lo scoop di Dagospia è quindi diventato un caso politico, con attacchi concentrici contro Conte che "si gode il lusso delle Dolomiti, mentre a Milano si contano 10.000 persone in fila per avere un pasto caldo, almeno a Natale". 

Sceglie la via dell'ironia il senatore forzista Maurizio Gasparri, secondo il quale “con le sue lussuose vacanze a Cortina Giuseppe Conte ci ha fatto capire che lui sceglie sempre Cinque Stelle. Sia se deve andare in un albergo extra lusso, sia se deve fare ipocrite recite pauperiste speculando, con cinismo, sulla povertà altrui. Del resto che i grillini dicano una cosa e ne facciano un’altra lo sappiamo da tempo”. 

A replicargli è Gabriele Lanzi (referente M5S in Emilia-Romagna): “Trovo piuttosto curioso che proprio chi ha fatto della politica la sua unica occupazione lavorativa e che vive da 40 anni con lo stipendio tutt'altro che esiguo da parlamentare, si interessi delle vacanze di Giuseppe Conte. E' bene sottolineare che gli eletti del M5S sono ancora gli unici a rendere alla collettività parte dei propri emolumenti. Una buona prassi che nessun altro partito o parlamentare si è mai sognato di emulare".

Decisamente meno scontato l'assist del ministro della Difesa Guido Crosetto, che commenta: “Conte soggiorna dove vuole, dove preferisce, dove può permettersi di farlo, come chiunque ed attaccarlo per l’hotel di Cortina è demagogia di infimo livello. Un po’ come quando qualcuno disse: 'Voi siete alla Prima della Scala ed io invece, solo oggi, ho scelto la mensa dei poveri'". Quel qualcuno era ovviamente lo stesso Conte, al quale molti rinfacciano polemicamente le esternazioni dello scorso 7 dicembre.

Tagliente anche Alessandro Sallusti, secondo il quale non c'è nulla di male nella vacanza di Conte, che “da buon avvocato di affari è abituato a frequentare bella gente e bei palazzi”. Secondo il direttore di “Libero”, a fare “una certa impressione è l'altro Conte, quello che vuole farci credere di essere un novello San Francesco alle prese con la missione di annullare le diseguaglianze sociali quando lui le sue di 'diseguaglianze' se le tiene bene strette e le mette in pratica per cui potendo scegliere capodanno a Cortina è assai meglio che a Scampia (...) La cosa però non mi sorprende, l'anima dei Cinque Stelle è quella cosa lì, un mix tra ipocrisia, invidia e arrivismo che si è fatto politica cavalcando la disperazione della povera gente”.

Immancabilmente, il repertorio di attacchi e ironia tocca vette di prolificità e fantasia sui social, dove si spazia dai soliti rimproveri alla “gauche caviar” a graffianti allusioni alla “abolizione della povertà” annuciata dal M5S agli albordi del Conte I.

In quanto a ironia, pochi possono competere con Federico Palmaroli, che nemmeno questa volta delude i suoi follower. Il creatore de “Le più belle frasi di Osho” ripubblica l'immagine dei due a tavola, ma con l'aggiunta della frase “Sole, reddito di cittadinanza e sei in pole-position”. Ai cultori del genere (ma non solo) non sarà sfuggita la citazione del primo “Vacanze di Natale”, nel quale il personaggio interpretato dal compianto Guido Nicheli si crogiolava allo stesso modo, con la sola variante del whiskey al posto del reddito di cittadinanza, che nel 1983 non era nemmeno un'ipotesi di studio. 

 

 

La citazione è stata molto apprezzata da Massimo Boldi, interprete di quel primo film e poi di tanti altri cinepanettoni che hanno sbancato al botteghino nei 35 anni successivi: “Sono davvero contento che venga ricordata quella battuta del mitico Dogui (il soprannome di Nicheli, ndr), che è rimasta nella storia della commedia italiana. Questo mi dà anche l'occasione per rivelare una cosa che in pochi sanno: a scrivere le sue battute era il povero Carlo Vanzina. Chissà come si sarebbero divertiti quei due a commentare il caso di oggi: 'Taac! Hey Conte, non fare il furbo! Vieni giù dalla pianta, animale!' (ride, ndr)".

"L'accostamento con l'attualità politica è veramente molto divertente", prosegue Boldi. "Il caso Conte mi fa tornare in mente uno dei miei cinepanettoni? Mah, lui a me è simpatico ed è anche di bella presenza, ma non so se sarebbe in grado di recitare in un film. Semmai la sua compagna Olivia Paladino: non l'avevo mai vista prima, ma dalle foto si capisce che è veramente una bella donna, col physique du role per fare l'attrice”.

 

Giuseppe Conte e Olivia Paladino
 
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