Molise e Puglia, 'I Fuochi Rituali' e 'le Fanoje' per accendere il Natale

La Fanoje in Puglia e i riti molisani: Faglia di Oratino, Farchie di Montefalcone e Salcito, ‘Ndocce di Agnone, Civitanova, Pietrabbondante, Belmonte del Sannio

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I riti del fuoco del Molise: la Faglia di Oratino, le Farchie di Montefalcone e Salcito, le ‘Ndocce di Agnone, Civitanova, Pietrabbondante, Belmonte del Sannio, si tramandano da generazioni e animano le rispettive comunità nel periodo pre-solstiziale delle festività natalizie. Ogni rito ha la propria storia e le proprie radici, ma fra tutti c’è un filo che li tiene uniti.

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Il protocollo d’intesa firmato da associazioni, Pro Loco e amministrazioni ha avviato un percorso finalizzato a ottenere il riconoscimento di questi riti, ed altri che si aggiungeranno, quali Patrimonio Immateriale Unesco. 

A tale scopo ad Agnone (IS) il mese natalizio di dicembre è stato aperto con la prima Festa dei Fuochi Rituali che ha visto la partecipazione di tutte le comunità elencate. Il rito dei fuochi ha avviato quello che per Agnone è il mese dei fuochi rituali, un insieme di manifestazioni che hanno l’obiettivo centrale di valorizzare la più grande tradizione dei fuochi nel Molise, la ‘Ndocciata.

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Anche il paese di Oratino CB con la sua famosissima “faglia” è protagonista della prima Festa dei Fuochi Rituali. Ma cos’è la faglia esattamente? 

"E’ un enorme torcia di canne dell’altezza di 13 mt per il diametro di 1 mt - ha detto Maria Vasco promotrice di primo piano delle meraviglie territoriali del Molise - che, sormontata dal “capofaglia”, viene portata a spalla da 40 uomini dalla periferia del paese alla Chiesa Madre dell’Assunta, dove si procede alla suggestiva elevazione e rituale accensione. Con il corteo che sfila anche ad Agnone: fino a raggiungere il punto di accensione della torcia, in largo Sabelli, assicurando un momento suggestivo a tutti i partecipanti".

"Così - sottolinea Vasco - i sei riti dedicati al fuoco salgono sul palcoscenico della bellissima Agnone con una sfilata scenografica lungo tutto il corso cittadino. Uno spettacolo emozionante che permette ad ospiti e visitatori di conoscere i tradizionali fuochi del Molise. L’occasione è unica per condividere con gli abitanti dei paesi vicini la passione per un prezioso Patrimonio Immateriale del Molise come questo dei riti ancestrali del fuoco".

L’evento culturale è stato inaugurato con un convegno intitolato “Cerimoniali del fuoco” al quale è seguito lo spettacolo tanto atteso. Nel pomeriggio i sei comuni molisani, ospiti e protagonisti della manifestazione, si sono riuniti ad Agnone, vivace località del Molise nota anche come città delle campane, per un evento unico nel suo genere, a base di cultura, storia e tradizione.

Un filo conduttore comune ai territori del Sud Italia, che vede collegate anche le analoghe tradizioni della vicina Puglia, come le Fanoje di Capurso (Ba) o quelle più carnevalescche di Castellana Grotte (Ba), o ancora le Fracchie di Monte Sant'Angelo nel Gargano, o I fuca cost' e cocc' priatorjie di Orsara di Puglia (Fg) e la Focara di Novoli (Le).

La Fanoje: si tratta di uno dei riti più antichi della città di Capurso, che il 7 e 8 dicembre si rinnova in piazza Matteotti. Un grande falò comunitario realizzato con rami d'ulivo e tralci di vite, per la vigilia dell’Immacolata, animato da artisti di strada, giocolieri e musicisti. La Fanoje di quest'anno sarà unica - accesa nella piazza più vecchia del paese (piazza Gramsci, che quest’anno è inagibile per i lavori di riqualificazione del centro storico). 

Secondo la leggenda, i falò dovevano servire alla Madonna perché potesse asciugarvi i pannolini di Gesù Bambino, ed anche, secondo una visione più profana, perché fossero cacciati dal paese gli spiriti del male. Il fuoco, infatti, stava a rappresentare la purificazione ed era di buon augurio per il nuovo anno di lavoro nei campi e nelle stalle.  

La gente, attorno ai falò, usava raccontare gli episodi del Vangelo relativi al tempo di Avvento. Quando ormai tutta la legna era bruciata sulla strada rimaneva un immenso fuoco, con cui ciascuno riempiva un braciere per tener viva la fiamma della fede, ma anche – perché no? - per tenere calda la casa durante la notte. Intorno al fuoco, inoltre, si era soliti consumare la fresedde, i ceci fritti, il calzone di cipolla, il tutto annaffiato da un buon bicchiere di vino. La musica di un mandolino poi dava il via alle danze.

Il falò storicamente viene allestito nel tardo pomeriggio della vigilia dell’Immacolata. La sua accensione è preceduta dalla benedizione del parroco, alla presenza della comunità capursese.  Ai bambini delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie di primo grado è affidato il compito di alimentare la fiamma con dei legnetti che vengono lanciati nel fuoco nel corso dell’intera serata. 

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Al tradizionale rito del falò, si affianca un percorso eno-gastronomico (via Madonna del Pozzo, il sagrato della Reale Basilica della Madonna del Pozzo, la Villa Comunale e la Biblioteca D’Addosio). Nel corso delle serate è possibile degustare vini, prodotti locali e piatti della tradizione, prodotti da panificatori ed esercenti della zona. Ci sarà anche tanta buona musica: il 7 dicembre il palco del sagrato della Reale Basilica ospiterà il gruppo lucano, già ospite del Jova Beach Party, i Tarantolati di Tricarico”, mentre l'8 dicembre, nella stessa location, toccherà ai pugliesi “Cipurridd”.

Di grande presenza scenica sarà il Paese Antico proposto dalle associazioni Sbandieratori e Musici di Capurso e Capurso New Events.

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“Dal 2002 a Capurso si è voluta rievocare la tradizione della Fanoje, facendone una vera e propria festa popolare di piazza, che coinvolge l’intera cittadinanza. Si tratta di un appuntamento a cui l’Amministrazione comunale di Capurso, ha dedicato particolare attenzione investendo risorse ed energie, data la capacità dell’evento di coinvolgere associazioni, scuole, commercianti e residenti del centro storico, nonché di attrarre sempre più numerosi visitatori anche dai paesi limitrofi”, racconta Michele Laricchia, sindaco di Capurso.

Il 7 dicembre con la Fanoje prende il via ancheNatale a Capurso - Luci d’Incanto”, alle ore 19 sarà aperta la Casa di Babbo Natale, con musiche, canti natalizi e animazione per i bambini, l’appuntamento si ripete anche l’8 dicembre alle ore 18. “Natale a Capurso – Luci d’Incanto” andrà avanti in tutti i week-end, fino al 6 gennaio, con luminarie natalizie, spettacoli, mercatini e artisti di strada.

(gelormini@gmail.com)

* 'I Fuochi Rituali' da Molisenvita.it 2022

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