Essere resilienti: la strategia di Genioin21giorni - Affaritaliani.it

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Essere resilienti: la strategia di Genioin21giorni

Càpita a molti, se non a tutti. Ad un certo punto nella vita, senza sapere perchè, ci si ferma. 

Non per paura. Non per timore. Più spesso per un trauma irrisolto. Per un'emozione che emerge con forza. 

All'improvviso si diventa flebili, fragili, incerti. Tutto sembra diventare sfocato, anche gli obiettivi che ci si era prefissi.

Lavorare su queste emozioni paralizzanti,  fa parte della vita di un professionista: possono incidere sul rendimento professionale. La resilienza infatti è un sostantivo scoperto solo di recente dall'aneddotica psicologica contemporanea relativa alle condizioni di lavoro di una società competitiva e performante dove non viene ammessa la debolezza, il fallimento, l'errore, la caduta.

Ma la vera resilienza non è "resistere".
È imparare a trasformare il blocco in forza.
È prendere in mano la propria mente, e usarla per ripartire meglio di prima.

E questo è esattamente ciò che accade ogni giorno nei corsi di Genio in 21 Giorni.

Eppure proprio questa è una delle condizioni della complessità che un professionista di qualunque settore, compreso lo studente, deve fronteggiare nella vita.  

Saper superare quest'ostacolo dunque diventa quasi catartico: se si riesce a rimuovere il principale orpello alle proprie resistenze, la possibilità di fare un passo avanti verso la coscienza di sè e delle proprie scelte diventa propedeutico ad una crescita. 

In aula, in più di una circostanza in modo intergenerazionale, questo tema è saltato fuori. Ogni generazione infatti affronta in modo diverso l'approccio al senso dell'attività che ha intrapreso. Per questioni che sono di natura culturale, storica, politica, sociale. 

Un ventenne di oggi è diverso da un ventenne degli anni '90 ed è ancora diverso da un ventenne degli anni '70  in Italia. In poco più di cinque decenni infatti, la tecnologia è diventata sempre più pervasiva, condizionando i comportamenti e le relazioni tra gli esseri umani. 

Così come il dopoguerra ha influenzato la generazione appena successiva, determinando con quella che l'ha preceduta uno scontro culturale e sociale che ha lasciato profonde tracce nell'anima e nei comportamenti di ciascuno. Il mondo accademico e lo stesso mondo del lavoro non sono stati esenti da profonde influenze che hanno mitigato non poco le utopie che le hanno attraversate, fino a radicalizzare persino i sogni.

Ecco perchè occorre essere resilienti davanti agli strappi della storia e della società, che si riflettono sulle scelte e sui comportamenti individuali. Ed ecco spiegato perchè è necessario lavorare su se stessi prima di farlo in un'equipe, specie in un mondo antagonista e competitivo come quello odierno. 

Non si può dimenticare che l'essere umano è un animale sociale che si autodetermina soprattutto attraverso la relazione con l'altro da sè. Ed è questo che conta, per avere cognizione del proprio presente e, indubitabilmente, del proprio passato

 

Max Rigano