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L'avvocato del cuore
Nonni-nipoti, rapporti rubati. Non solo dal virus. Il parere dell'avvocato

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I rapporti nonni-nipoti; rubati e impediti, non solo dal virus.
 

“Drin ... drin … pronto, chi parla ?? ciao nonna, sono Bea, come stai ?? Ciao tesoro mio, io sto bene e tu ?? Mi manchi tanto nonna … e mi manca il nonno e le storie che non mi potrà più raccontare ...”

In questo drammatico momento storico, il prezzo umano più alto lo stanno pagando gli anziani.

Non solo perché il Covid-19 si è accanito maggiormente sui nonni, in alcune zone del paese addirittura cancellando una generazione, ma anche perché il distanziamento sociale, e le regole giustamente imposte, stanno impedendo i rapporti d’amore con i nipoti.

Gli unici strumenti di contatto sono oggi quelli tecnologici; ma una telefonata, un messaggio, una video-chiamata, possono sostituire solo in minima parte il calore di un abbraccio, di un tenero bacio.

Il senso di vuoto che si annida nell’anima della nonna che non può piu’ vedere la nipote, che prima trascorreva con lei i pomeriggi dopo la scuola per accompagnarla a danza e prepararle la merenda, è comunque incolmabile.

Come indelebile è la tristezza di un bambino privato della mano del nonno.

Questa difficile realtà, che a causa del virus si è fatta quotidiana, fornisce lo spunto per riflettere sui diritti che l’ordinamento stabilisce a tutela dei rapporti nonni-nipoti.

Diciamo subito che sino alla prima riforma del diritto di famiglia del 2006, non vi era alcuna previsione normativa specifica.

Con la Legge 54/2006 è stato sancito il diritto dei minori a conservare rapporti significativi con gli ascendenti e i parenti di ciascun ramo genitoriale, anche e soprattutto in caso di separazione dei genitori e ciò per l’importanza che le relazioni familiari assumono per la crescita dei minori e il valore nello sviluppo della loro personalità.

Dopo una serie di riforme legislative, oggi l’art. 317bis cod. civ. prevede espressamente il diritto soggettivo degli ascendenti di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, avuto riguardo all’interesse dei minori stessi.

Si tratta, tuttavia, di una previsione normativa di difficile attuazione, anzitutto perché l’interesse dei nonni è indiretto rispetto a quello dei minori e poi, perché la competenza in caso di conflitti è quella del Tribunale per i minorenni, organo che oggi appare anacronistico, soprattutto nel momento di genesi dei conflitti, ovvero quando i genitori si separano e inizia – troppo spesso – l’ostracismo nei confronti dei nonni materni o paterni, di quegli ascendenti che hanno aiutato i coniugi nella crescita dei nipoti, magari anche contribuendo economicamente.

Si osservano così situazioni paradossali che poco hanno a che fare con l’interesse dei minori a mantenere rapporti significativi con i nonni e viceversa: i genitori si separano avanti l’Autorità Ordinaria ma i nonni – laddove impediti nei rapporti con i nipoti – non hanno il potere (la legittimazione) di far sentire il loro amore in quel giudizio, ma devono eventualmente rivolgersi ad altro Giudice (il Tribunale per i minorenni). E in questo paradosso, si rischia di perdere il senso e l’importanza della storia personale di ogni famiglia, dei valori sottesi, dell’amore che lega i nonni ai nipoti, per non dire di decisioni tra loro difficilmente armonizzabili.

Penso a un caso, emblematico e dagli esiti purtroppo nefasti, nel quale mi è stato richiesto un parere troppo tardi.

Agli inizi di una separazione, un padre aveva acconsentito in via provvisoria a che la madre con i due figli minori si recasse all’estero, nel paese d’origine, per una breve vacanza, nonostante i propri genitori lo avessero esortato a non fornire il permesso, anche in considerazione dei dinieghi che la nuora aveva iniziato a manifestare nei confronti delle frequentazioni tra i minori e i nonni, da sempre molto presenti nella crescita dei bambini.

In quella situazione non era possibile per i nonni intervenire nel giudizio di separazione appena instaurato, onde sottoporre il loro punto di vista al Magistrato: avrebbero solo potuto rivolgersi ad altro Tribunale. Rilasciata improvvidamente da parte del padre l’autorizzazione all’espatrio, i nonni (e l’ingenuo genitore), non hanno più visto i nipoti, che oggi vivono con la madre in un paese dove la tutela dei diritti, anche dei nonni, è praticamente impossibile.

In quella situazione, solo un parere tecnico preventivo avrebbe potuto scongiurare la drammatica conseguenza.

Ora più che mai, quindi, sembra giunto il momento di ripensare interamente all’assetto normativo dei rapporti tra nonni e nipoti, perchè la tutela dell’interesse reciproco sia effettivamente garantita.

Anche al di là e oltre il coronavirus.

*Studio Legale Bernardini de Pace
 

 

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