Sardine, ora parte la vera sfida. Le insidie della vecchia politica
Chi vuole friggere queste Sardine? Non c’era bisogno di questo ultimo fenomeno istantaneo per capire che l’arena politica italiana è sempre più sguarnita e pronta per essere conquistata, occupata, da qualsiasi ipotesi di novità e questo fenomeno spontaneo che nasce dal basso, tra sms e whatsapp, lo dimostra.
Giovani, meno giovani, vecchi girotondini e esponenti della società civile giovanile hanno riconquistato la piazza, senza un idem sentire, se non quello che accomuna da sempre le masse: l’insofferenza per la classe dominante, sia esse apparentemente d’opposizione che di governo.
Si conoscono poco i nomi di leader in formazione, e i notisti imbolsiti dal nulla imprevedibile della contemporaneità stanno cercando, come sempre, non di spiegare il fenomeno ma di indirizzarlo “ad usum delphini”.
Niente di nuovo dunque sotto il mal tempo meteorologico d’Italia, e questo moltiplicare l’occupazione delle piazze non ricorda neppure lontanamente le rivoluzioni costruite dai loro nonni nel 1968 e già svanite in pochi anni di terrore.
Le Sardine ci tengono a definirsi apolitiche e apartitiche, ma è sempre il Capitano il bersaglio nitido del loro pensiero movimentista in formazione, come a non voler disperdere un patrimonio potenziale di “voti” che magari potrebbero servire a qualche governatore in bilico, visto che da quelle piazze sempre meno occupate dalla tradizione, sono partite.
E’ troppo facile e troppo presto per stabilire quali saranno i primi errori, le gaffe televisive e il controllo dello sgomento, per aver visto uno spazio enorme, il vuoto che questi ragazzi o ex-ragazzi hanno occupato con poche e banalissime idee compresse velocemente nell’ennesimo decalogo, che dovrà intercettare lo stanco interesse dei votanti.
Perché il vero problema del successo dei movimenti spontanei in tutto il mondo è rispondere alla domanda: ”E adesso?”, esaurita la spinta propulsiva di ogni novità (vi ricordate quell’altro movimento?) diventeranno l’isola numero cento dell’arcipelago vulcanico della sinistra o un insperato salvagente per i sempre meno stellati?
Intanto si “organizzeranno tra coordinatori locali” e già immaginiamo lo sgomitare di padri e padrini molto interessati a cercare di nuotare con loro verso altre mete, e dopo la folla di piazza San Giovanni, la frittura è sempre più ghiotta per i vecchi gattoni della politica.
Conte li vuole incontrare, Rotondi e Casa Pound erano interessati ad appoggiarli, prima di sentir cantare l’evergreen “Bella Ciao”, dunque davanti al alla massa nuotante si avvicina ,i l cosiddetto oceano blu, dove si comincia a fare sul serio, e dove bisognerà far brillare la propria anomalia, quella spinta gioiosa che ha riportato i cittadini nello spazio fisico della politica.
Un patrimonio cospicuo e insperato che, come tutte le eredita inaspettate, è facile dilapidare. In poco tempo.
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