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Cose di Lavoro
A volte vince chi perde

Quella di Stacy Paris è una storia incredibile di forza, determinazione e coraggio, una di quelle storie che amo così tanto perché mi aiutano a superare le sfide della mia vita che – di fronte a sfide come quella di Stacy – si ridimensionano enormemente.

Stacy ha perso entrambe le gambe a causa di un virus – ma non si è arresa.

Con un rinnovato senso di fiducia, la doppiamente amputata Stacy ha deciso di diventare una modella.

“Ho sempre amato la moda e la creatività, la bellezza e i colori del mondo della moda ma prima non mi sarei mai spinta così in avanti in questo mondo e non avrei mai avuto un senso di autostima così grande come adesso”, dice Paris, 30 anni alla rivista People.

“Sono sempre stata forte e ambiziosa ma non penso sarei mai stata coraggiosa abbastanza da mettermi in mostra come invece faccio adesso”.

Tutto è iniziato nel 2009, quando Stacy è tornata a casa da una vacanza nel sud della Francia e ha dovuto correre all’ospedale per via di un’infezione all’alluce del piede sinistro.

All’inizio le amputarono solo l’alluce, ma dopo 16 interventi i dottori stabilirono che era necessario amputare l’intera gamba sotto al ginocchio. Ma poco dopo il virus si era diffuso anche nella gamba destra e i dottori decisero di dover amputare anche quella. Fascite necrotizzante, questa la diagnosi: un’infezione che attacca e distrugge i tessuti.

La cosa che più mi ha aiutato in tutto questo è di guardarmi mai indietro”, dice Stacy. “Non sono mai stata a rimuginare sul perché fosse successo a me e anzi mi sono ritrovata, ad ogni nuovo passo a prendere qualunque cosa come una sfida, più determinata che mai a vincerla”.

Invece che sentirsi giù per aver perso le gambe, Stacy dice che anzi tutto questo ha molto migliorato la sua autostima.

Non sono mai stata felice con me stessa come ora. Penso che vedere che sono stata capace di attraversare tali sfide con così tanta forza mi abbia indotta a credere di più in me stessa.

Ma non solo. Non solo non si è arresa ma si è spinta oltre, sfidandosi ad entrare – con successo – nel difficile mondo della moda, diventando una modella, con una particolare passione per la campagna “Modelle per la Diversità” e laureandosi nel frattempo in medicina.

La sua scelta professionale non è stata facile. "Ero molto nervosa - è un lavoro molto difficile da fare e ho così tanto rispetto per le modelle", dice. "Mi stavo mettendo in gioco e lo facevo esponendo anche una disabilità, temevo che avrei ricevuto molte critiche."

La paura delle critiche, del resto, è forse una delle principali paure che trattiene chi vorrebbe migliorare o trasformare la propria vita professionale.

È la paura il peggior nemico di chi vuole cambiare lavoro.

La paura del giudizio (soprattutto se hai un buon lavoro secondo tutti che però a te non appassiona né realizza), la paura di fare una scelta sbagliata, paura di fallire, paura di sembrare uno sciocco. Paura dell’ignoto e di lasciarti alle spalle una vita in cui hai investito così tanto.

E dall’altra parte la paura di rimanere bloccato per sempre di ritrovarti un giorno a guardare indietro alla tua vita con rimpianto.

Tutte emozioni ragionevoli che possono però far perdere di vista l’obiettivo: il diritto alla felicità che ognuno di noi ha. Un diritto che passa, anche e molto intensamente, attraverso l’autorealizzazione lavorativa.

Se Stacy Paris, anziché sentire la paura e agire ugualmente si fosse fermata?

Il danno sarebbe stato doppio. Non solo infatti avrebbe perso l’opportunità di vivere una vita piena e realizzante nonostante la sua disgrazia. Ma avrebbe perso anche l’opportunità (forse ancora più grande) di essere d’aiuto e ispirazione a molte altre persone.

"Sono stata molto fortunata e persone provenienti da tutto il mondo hanno lasciato messaggi di sostegno e commenti adorabili. Le mie paure sono svanite molto rapidamente. Ho parlato con una mamma alla cui figlia sono stati amputati entrambi i piedi” racconta Stacy a Daily Mail UK.

“Mi ha detto che la piccola guarda tutto il giorno una delle mie foto, questo è il motivo per cui ho deciso di fare la modella. Le ragazze giovani hanno bisogno di vedere persone come loro sulle passerelle e in televisione. Quella che sto chiedendo è di rappresentarci e di darci una chance. Non avevo certo pianificato che la mia vita andasse in questo modo, ma sono pronta ad essere un modello, voglio essere una game-changer, una persona che fa la differenza

 

Erica Zuanon
Ingegnere, Content Strategist e Career Coach
www.azionelavoro.it

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    resilienza





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