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Lo sguardo libero
“Black lives matter”, azzurri carenti in educazione liberale
(foto Lapresse)

A differenza della partita con il Galles, dove a compiere il gesto furono in cinque, pare che tutti gli 11 azzurri che venerdì affronteranno il Belgio nei quarti di finale degli Europei di calcio si inginocchieranno quale prova di adesione al movimento Black lives matter. Da quanto comunicano alcuni giocatori e organi di stampa, gli italiani si comporteranno così in segno di solidarietà degli avversari belgi. Il ragionamento è : “Ci inginocchiamo, e questa volta tutti per non dare spazio a polemiche, quando lo fanno i nostri avversari”.

Francamente con  rispetto, la nostra nazionale riflette la debolezza del pensiero liberale in Italia. Inginocchiarsi o no per il razzismo davanti a milioni di telespettatori è una scelta di coscienza e di libertà individuale. Una decisione  quindi assoluta, a prescindere dalla condotta e dalle opinioni altrui. Detto ciò, aderire al Black lives matter sembra una ragione  condivisibile per ricercare quell’effetto di educazione e sensibilizzazione della popolazione su un tema come il razzismo, purtroppo ancora diffuso, anche se, proprio perché la democrazia è l’individuo, bisognerebbe sempre diffidare  da ogni atteggiamento totalizzante.

Tutto ciò, mutatis mutandis, è un po’ il corrispettivo delle quote rosa, principio anti-meritocratico, quindi contrario a un assioma della democrazia, ma che va comunque utilizzato per recuperare un ritardo insostenibile. Il mondo anglosassone adopera la formula affirmative action, uno strumento quindi di discriminazione positiva, per promuovere la partecipazione di persone con certe identità etniche, di genere, sessuali, in contesti in  cui sono minoritarie e sotto-rappresentate.

Tuttavia, ciò che conta ora è  la concentrazione in vista della partita di venerdì, gli azzurri non  perdano altro tempo a fare riunioni, marce indietro, comunicati stampa e via dicendo e si comportino come definito. Alla prossima competizione si accordino semplicemente: su temi di coscienza ciascun azzurro decida liberamente e individualmente.

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