Lo sguardo libero
Scontro Fazio-Salvini: sinistra, stipendi e invidia degli italiani

Stride che un operaio guadagni 1.500 euro al mese mentre Ronaldo 2 milioni e 500mila
Dalla richiesta del Tribunale dei ministri a procedere per il caso della Diciotti (sequestro aggravato di persona), alla nave Sea Watch con 57 persone a bordo di fronte alle coste siciliane, travolto da questo fuoco di fila, il ministro dell’Interno Matteo Salvini trova il tempo - oltre che di prendere posizione contro il dittatore venezuelano Nicolás Maduro perché se ne vada al più presto - di rispondere a Fabio Fazio che lo accusa di disumanità e incoerenza per lo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto: “E’ un milionario – replica Salvini - guadagna in un mese quanto quasi un ministro in un anno.”
La trasmissione “Che tempo che fa” pare costi 18 milioni di euro/anno ai contribuenti (cioè gli italiani che pagano le tasse), Fazio incasserebbe oltre 2 milioni all’anno lordi (circa 90.000 euro netti/mese). Per giunta, la società di produzione della trasmissione – di cui Fazio è proprietario al 50% - oltre 10 milioni. Per completezza va detto che l’esborso dovrebbe quasi totalmente essere ripagato dagli inserzionisti pubblicitari e che non si mette in dubbio il merito – il sale della democrazia – di Fazio.
In proposito si può pure dire subito, pur da liberali/liberisti, che esiste il senso delle proporzioni e viene qualche dubbio a sapere, per fare un esempio ancor più luminoso della fattispecie di Fazio, che un operaio guadagni 1.500 euro al mese mentre Ronaldo (sempre netti/mese) 2 milioni e 500mila. Basterebbe che tutti gli operai non seguissero più il calcio perché lo stipendio di Ronaldo crollerebbe. Si pensi a quanto intasca un giocatore di hockey su prato del campionato di seria A: se va bene il rimborso spese e ciò perché oltremodo pochissimi assistono all’hockey su prato.
Tornando a Fazio, la premessa è che il servizio pubblico televisivo in un’ottica liberale è un’ anomalia per costi e controllo, mancanza di trasparenza (quanti raccomandati?), ingerenza della politica sulla programmazione e informazione, e persino per il gradimento da parte del contribuente: certo di quello che paga più volentieri scuole, ospedali, forze dell’ordine che le trasmissioni di Fazio che magari non guarda perché non gli piacciono. Detto questo, chiunque in democrazia, milionario o no, è libero di dire ciò che pensa.
Non sembra neppure giusto affermare che un personaggio pubblico di sinistra debba non essere ricco, anche se è vero che la ricchezza stride con l’originario pensiero comunista che sostiene l’uguaglianza anche economica tra gli uomini ed è per l’abolizione della proprietà privata. E del resto il capitale contrasta anche col lato pauperistico/francescano della Chiesa cattolica.. e d’altronde Cristo era povero e ci sono persone che aborriscono la ricchezza per questo.
Forse la vera ragione della critica a Fazio è una mancanza di trasparenza, nel senso che il grande pubblico televisivo non conosce chiaramente il compenso delle star. Tuttavia è comprensibile. Si immagini per assurdo: “Buonasera, ora, io e voi – io guadagno 90.000 euro al mese – trascorreremo due ore nel nome della cultura, dell’ironia e di ciò che è giusto per il mondo”.
Detto altrimenti e in modo più semplice la vera ragione sembrerebbe l’invidia: visti gli stipendi e le pensioni medi degli italiani, quanti seguirebbero e guarderebbero come a un amico/a ai vari Fazio, Maria De Filippi, Barbara D’Urso conoscendo i loro guadagni milionari?