Milano (askanews) - L'approccio artistico come strategia di sopravvivenza. Negli spazi della Galleria nord di Fondazione Prada a Milano succede qualcosa di inconsueto. La mostra "Extinct in the Wild", curata da Michael Wang, presenta tre strutture di vetro e alluminio, che fanno pensare a serre, nelle quali sono esposte specie animali e vegetali che in natura sono estinte e sopravvivono solo grazie alla cura dell'uomo. E, dato il contesto, diventa inevitabile pensare al rapporto, anche semantico, tra il verbo "curare", nel senso di chi immagina e progetta le mostre, e il verbo, più vasto, "prendersi cura"."La mostra - ci ha spiegato Michael Wang - riguarda l'intreccio tra natura e cultura, questi organismi non esistono più in natura, esistono solo in relazione agli esseri umani. Ma spero realmente che questa esposizione possa riportare attenzione sulla questione di cosa è natura e di cosa è portato dagli uomini, perché gli esseri umani hanno cambiato l'aspetto della Terra ed è sempre più difficile dire che cosa è realmente naturale oggi".In questo senso gli animali sono, per lo spettatore profano, l'aspetto più problematico. Guardare due Ambystoma Mexicanum, noto anche come pesce camminatore del Messico, e pensare che non facciano più parte della natura è strano e innesca considerazioni di ordine più grande sull'idea stessa di intervento umano e, alla fine, pure su quella di arte."Io credo - ha aggiunto Michael Wang - che qui ci muoviamo nella tradizione del readymade, ossia di prendere un oggetto della cultura di massa e trasportarlo nello spazio della cultura alta. Qui credo che il passaggio sia doppio: i pezzi sono stati presi dalla natura e trasportati in dimensioni diverse di scienza o industria, e quindi di nuovo portati nello spazio dell'arte".Il fatto di trovarsi nello spazio dell'arte, comunque, resta decisivo. Quella che possiamo visitare è una mostra d'arte (collettiva, ma senza artisti, che è un altro motivo d'interesse) che però, come già è accaduto in Fondazione Prada - basti pensare a un protagonista del contemporaneo come Theaster Gates -, esce dai confini del Sistema dell'arte e coinvolge altre dimensioni della, naturalmente cosiddetta, realtà. A partire dal ruolo che lo stesso personale del museo milanese durante la mostra dovrà svolgere, che prevede anche mansioni di custodia, di sorveglianza e coltivazione.Prendersi cura, si diceva per l'appunto.