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Enel presenta Pioneer: il più grande sistema di accumulo energetico con batterie second life in Italia
Gostinelli (Enel): "Riteniamo che Pioneer rappresenti un primo tassello fondamentale verso un’evoluzione energetica sempre più 'future proof' per il nostro Paese"

Fiumicino, Enel lancia Pioneer: il più grande sistema italiano di accumulo energetico con batterie second life
Nasce a Roma-Fiumicino Pioneer, il più grande sistema italiano di accumulo energetico basato sul riutilizzo di batterie esauste provenienti da veicoli elettrici. Un progetto visionario frutto della collaborazione tra Enel e Aeroporti di Roma (ADR), con il supporto scientifico dell’Istituto Fraunhofer e la partecipazione del system integrator Loccioni. Un’iniziativa che coniuga innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale ed economia circolare, rappresentando una pietra miliare nella transizione energetica del settore aeroportuale.
Il sistema Pioneer, acronimo di airPort sustaInability secONd lifE battEry stoRage, è installato presso l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Roma-Fiumicino e si distingue per essere il primo e unico esempio italiano di integrazione di batterie second-life provenienti da tre diversi marchi automobilistici: Nissan, Mercedes-Benz e Stellantis. In totale, sono stati rigenerati 762 pacchi e moduli batteria, trasformati in un BESS (Battery Energy Storage System) da 10 MWh.
A guidare questa complessa integrazione tecnologica è stata Loccioni, azienda marchigiana specializzata nei settori automotive ed energia. Il sistema è perfettamente integrato con la Solar Farm di Fiumicino, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo in un aeroporto europeo, progettato da ADR e realizzato da Enel con Circet, inaugurato nel gennaio 2025.
Pioneer incarna un modello virtuoso di economia circolare, capace di prolungare la vita utile di batterie non più idonee all’uso automobilistico, ma perfettamente riutilizzabili in applicazioni stazionarie. “Il progetto Pioneer mostra che l’innovazione è la prima alleata della transizione energetica", ha dichiarato Francesca Gostinelli, Head of Enel X Global Retail. "Grazie a un modello circolare che dà nuova vita alle batterie esauste e supporta concretamente la stabilità della rete elettrica”. Lo stesso entusiasmo è stato espresso da Marco Troncone, AD di ADR: “Pioneer rappresenta un simbolo concreto della nostra strategia: un’iniziativa che unisce sostenibilità, innovazione e collaborazione con le eccellenze italiane, consolidando il percorso verso il NetZero entro il 2030”.
Grazie alla sua capacità di accumulo e rilascio controllato di energia rinnovabile, il sistema Pioneer contribuirà in maniera significativa alla decarbonizzazione dell’hub aeroportuale di Fiumicino, già riconosciuto tra i primi 10 al mondo secondo la classifica Skytrax. In particolare, si prevede una riduzione di 16.000 tonnellate di CO₂ in un decennio, rendendo l’aeroporto un esempio di piattaforma energeticamente autonoma ed efficiente. Il sistema permette di sfruttare al massimo la produzione della Solar Farm, immagazzinando l’energia durante le ore di picco solare per poi rilasciarla nei momenti di maggiore necessità. Una tecnologia strategica, in linea con le esigenze di flessibilità e resilienza delle moderne reti elettriche.
L’importanza e il valore di Pioneer sono stati riconosciuti anche a livello europeo: il progetto è stato selezionato tra i vincitori del bando Innovation Fund SSC-2020, promosso dalla CINEA (Agenzia Europea per il Clima, l’Ambiente e le Infrastrutture), grazie al suo impatto ambientale e alla replicabilità del modello in altri contesti industriali. Alla cerimonia di presentazione del progetto, tenutasi oggi presso l’aeroporto di Fiumicino, hanno partecipato figure di spicco delle istituzioni e del mondo industriale. Tra loro: il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Sindaco di Fiumicino Mario Baccini, i vertici di Enel e ADR, Enrico Loccioni per Loccioni, Claudio Eminente per ENAC e Annachiara Vercellin di CINEA.
“Pioneer è il primo progetto nel suo genere in Italia: una piattaforma energetica multifunzionale al servizio dell’aeroporto di Fiumicino che, coniugando decarbonizzazione, autonomia energetica e competitività, rappresenta un modello avanzato per la transizione energetica e digitale. Si tratta di un’iniziativa che integra economia circolare e digitalizzazione attraverso un sistema innovativo di riuso delle batterie esauste dei veicoli elettrici e la produzione di energia a supporto della competitività nazionale. Progetti come questo dimostrano come l’Italia sia in grado di coniugare sostenibilità ambientale e competitività produttiva: una sfida cruciale per il futuro dell’Italia e dell’Europa", ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.
In un momento storico in cui la transizione ecologica è una priorità globale, il progetto Pioneer si afferma come simbolo del potenziale dell’Italia nel coniugare innovazione, sostenibilità e industria. Un esempio concreto di come il Made in Italy possa guidare la decarbonizzazione e diventare un modello europeo di sviluppo sostenibile.
L'intervista di affaritaliani a Francesca Gostinelli, Head of Enel X Global Retail
"Pioneer è un progetto innovativo, perché utilizza batterie che hanno concluso il loro primo ciclo di vita nel settore automobilistico, dando loro una seconda possibilità. È innovativo, ma anche inclusivo: non solo coinvolge tre diversi produttori del settore automotive, ma rappresenta anche una collaborazione 'across sector', tra settori differenti. In un mondo in cui gli ecosistemi sono sempre più interconnessi, la capacità di integrare competenze e filiere diverse è un elemento di grande valore", ha dichiarato Francesca Gostinelli, Head of Enel X Global Retail.
Gostinelli ha concluso: "Il progetto dialoga con i consumi energetici dell’aeroporto e si integra con il nuovo impianto fotovoltaico inaugurato a gennaio. È un progetto italiano, ma anche europeo: ha ricevuto il supporto della Commissione Europea e ha visto il coinvolgimento di realtà internazionali come il Fraunhofer Institut. Rappresenta un’eccellenza scalabile, che guarda al futuro, toccando ambiti cruciali come la mobilità elettrica, lo storage, la flessibilità e l’integrazione dei sistemi. È la seconda volta, quest’anno, che ci troviamo qui a Fiumicino per un’inaugurazione importante: dopo uno dei più grandi impianti fotovoltaici a bordo pista, oggi celebriamo un progetto di cui siamo particolarmente orgogliosi. Riteniamo che Pioneer rappresenti un primo tassello fondamentale verso un’evoluzione energetica sempre più 'future proof' per il nostro Paese".
L'intervista di affaritaliani a Marco Troncone, AD di ADR
"Questo per noi è un progetto iconico, perché in esso convergono molti degli assi portanti della nostra strategia. Innanzitutto, il focus sulla sostenibilità ambientale e, in primis, sull’obiettivo di decarbonizzazione, che ormai consideriamo davvero a portata di mano. Entro il 2030, il nostro aeroporto sarà un’infrastruttura a emissioni nette zero, anche grazie a questo impianto. Pioneer rappresenta inoltre un’importante espressione della nostra spinta verso l’innovazione tecnologica, su cui stiamo investendo molto attraverso il nostro modello di open innovation. In questo caso, abbiamo una componente altamente innovativa che rende lo storage – ovvero l'accumulo energetico – una soluzione economicamente sostenibile. Parliamo di una tecnologia ancora non completamente matura sul mercato, ma che qui trova applicazione concreta come supporto alla produzione da fonti rinnovabili. Infine, questo progetto testimonia la nostra capacità di fare sistema. La transizione ambientale è un percorso difficile, impegnativo, complesso e costoso per l’intero settore aeronautico. È impensabile affrontarlo da soli: serve coinvolgere le migliori eccellenze del Paese – e, quando necessario, anche europee", ha dichiarato Marco Troncone, AD di ADR, ai microfoni di affaritaliani.
Troncone ha conctinuato: "In questo progetto abbiamo collaborato con Enel, campione nazionale nella transizione energetica, e con il Fraunhofer Institut, uno dei più prestigiosi centri di ricerca europei. Abbiamo quindi messo in rete e fatto lavorare insieme le migliori competenze per affrontare una sfida così ambiziosa. E lo stiamo facendo con grande determinazione. L’energia prodotta e immagazzinata attraverso Pioneer andrà a beneficio di tutto l’aeroporto. Il sistema di accumulo è perfettamente integrato con la nostra Solar Farm, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo attualmente operativo in un aeroporto europeo. Il sistema sarà in grado di accumulare l’energia prodotta durante il giorno per renderla disponibile nelle ore notturne, quando ovviamente l’impianto solare non è attivo".
"Utilizziamo batterie di derivazione automobilistica, che hanno concluso la loro prima “missione” nel settore dei trasporti ma che conservano ancora una significativa capacità prestazionale. In questa seconda vita, potranno operare per almeno altri dieci anni all’interno di questo impianto. Attualmente, le batterie provengono da tre grandi case automobilistiche, tra cui Mercedes-Benz e Stellantis, che hanno fornito i moduli second-life utilizzati per il sistema", ha concluso Troncone.
L'intervista di affaritaliani a Nicola Rossi, Head of Innovation di Enel
Nicola Rossi, Head of Innovation di Enel, ai microfoni di affaritaliani, ha chiosato: "Stiamo parlando del più grande impianto italiano di accumulo energetico basato su batterie second life, e questa è la vera peculiarità del progetto: l’integrazione di pacchi batteria provenienti da automobili che hanno concluso il loro primo ciclo di vita. Nelle auto, le batterie devono garantire prestazioni molto elevate: devono scaricare rapidamente l’energia per fornire al veicolo la potenza necessaria a garantire performance di mobilità. Tuttavia, anche dopo aver concluso questa fase, le batterie conservano ancora una buona capacità residua, sufficiente per altri tipi di applicazioni, come quelle che vengono svolte in questo impianto. Il sistema è progettato per offrire servizi di energy shift, ovvero spostare l’energia prodotta durante le ore diurne, quando l’irraggiamento solare è massimo, verso la notte, e per svolgere servizi di regolazione della rete elettrica, che richiedono prestazioni inferiori rispetto a quelle richieste in ambito automobilistico".
"Ed è proprio questo che rende possibile il riutilizzo: le batterie, anche dopo l’uso in ambito automotive, conservano circa l’80% della loro capacità originaria, sufficiente per queste nuove applicazioni. Si tratta quindi di un vero e proprio esempio di riutilizzo in un contesto d’uso diverso, un principio virtuoso che andrebbe esteso a molti altri ambiti della nostra vita quotidiana. Naturalmente, il vantaggio economico sul costo della batteria c’è: una batteria second life costa meno di una nuova. Tuttavia, bisogna anche considerare l’onere aggiuntivo dell’integrazione. Questi pacchi batteria, che normalmente si trovano sotto il pianale delle auto, quindi sotto i sedili, hanno ciascuno una storia diversa. Ogni persona guida in modo differente, percorre strade diverse, espone le batterie a cicli di carica e scarica diversi", ha aggiunto Rossi.
Rossi ha concluso: "Per questo motivo, una volta dismesse dal settore automobilistico, le batterie non sono uniformi: presentano caratteristiche diverse tra loro. Quindi, se da un lato si risparmia sul costo unitario, dall’altro è necessario un lavoro di integrazione molto accurato per farle funzionare in modo coordinato all’interno di un sistema su scala megawatt. Alla fine, è la somma di questi due fattori, il risparmio sulla batteria e il costo di integrazione, a determinare la sostenibilità economica del progetto. Ma il potenziale è enorme: con l’aumento del numero di batterie dismesse dalla mobilità elettrica nei prossimi anni, ci si aspetta che il costo delle batterie usate scenda ulteriormente, fino a compensare ampiamente i costi di integrazione".