Crozza ironizza su "Tele Meloni": La parodia "Sanremo Atreju" e l'ammutinamento del "Campo Minato"

Nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda sul Nove e in streaming su Discovery+, Maurizio Crozza ha trasformato la festa di Atreju in un surreale Festival di Sanremo, con Giorgia Meloni nelle inedite vesti di presentatrice pronta ad annunciare i “big” del grande evento della destra.

Un monologo che mescola politica e televisione, trasformando la kermesse del centrodestra in uno show in stile Rai1, tra scalette immaginarie, chiamate solenni dal palco e retroscena grotteschi. Al centro c’è Meloni che, come una vera conduttrice sanremese, svela uno dopo l’altro gli ospiti con tono enfatico e ritmo televisivo.

E così sul palco di “Atreju-Sanremo” arrivano i nomi più inattesi:
Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Matteo Renzi.
Il tutto raccontato come se fosse un casting musicale, ma con un sottotesto politico fin troppo chiaro: secondo Crozza, la destra riesce a trasformare anche l’opposizione in parte dello show.

Nel suo racconto surreale, Crozza descrive una Meloni che annuncia i rivali come fossero cantanti in gara, tra applausi immaginari e grande spettacolo mediatico. La politica viene così dipinta come una lunga diretta televisiva, dove la vera vittoria non è governare, ma controllare la scena.

La forza del monologo sta proprio qui: non nel colpire un singolo partito, ma nel mettere in scena un sistema politico trasformato in format permanente, dove avversari, polemiche e strategie sembrano seguire più la logica del palinsesto che quella del Parlamento.

Alla fine, Atreju smette di essere una festa politica e diventa un varietà nazionale, un evento dove tutti – amici e nemici – sembrano invitati, purché lo show continui.

Ancora una volta Crozza usa l’arma dell’ironia per raccontare un Paese che assomiglia sempre più a un grande studio televisivo, dove la politica si consuma tra annunci, personaggi e colpi di scena.