Spontini, la pizza milanese alla conquista dell'Italia e non solo - Affaritaliani.it

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Spontini, la pizza milanese alla conquista dell'Italia e non solo

 

Milano, (askanews) - A Milano la pizza di Spontini è una istituzione per il palato. Nel tempo, a creare l'aura di sacralità intorno a questo trancio di pizza alta, debordante di mozzarella sono state le lunghe code davanti ai pochi punti vendita che costellavano la città. Oggi le code sono diminuite, non per un calo del gradimento, ma semplicemente perchè i punti vendita si sono moltiplicati dentro e fuori la città."Siamo una azienda storica da sempre facciamo solo pizza al trancio nelle padelle di ferro. Milano ci ha sposato negli anni 50 e siamo cresciuti insieme alla città giorno dopo giorno".Massimo Innocenti è l'amministratore delegato, colui che ha trasformato Spontini da una semplice pizzeria nell'omonima traversa di Corso Buenos Aires in una catena che oggi conta 19 punti vendita. Lui, architetto mancato, nel 1987 rileva l'attività che dieci anni prima avevano acquistato i suoi genitori e per oltre 20 anni impasta e sforna teglie fumanti in quella bottega. Solo nel 2008 arriva il secondo punto vendita in viale Papiniano. Da lì, fiutato il successo, è partita una lunga serie di aperture, da via Marghera a piazza Cinque giornate, fino a sbarca re in Giappone: "Il Giappone è stata una scelta obbligata, eravamo così famosi in Giappone senza esserci che abbiamo capito che dovevamo andarci per forza. Tutti gli studenti che venivano a studiare al Politecnico sono stati il nostro veicolo pubblicitario".Oggi a Tokio si contano già due insegne Spontini e presto ne arriveranno altre tre. Un progetto che si inserisce in un piano di espansione che riguarda prima di tutto l'Italia"Crediamo che il territorio del Veneto sia un territorio fertile, parlando di città come Verona, Padova, Treviso. Il 2017 sarà dedicato alle aperture o a trovare location in quelle zone e nel 2018 pensiamo di arrivare in Emilia e Toscana per raggiungere l'obiettivo finale di aprire anche a Roma, la nostra Capitale".In tutte queste pizzerie la formula è la stessa: preparazione in giornata di un prodotto che ha solo due ore di lievitazione, pochi ingredienti selezionati come la mozzarella di latte vaccino del Lodigiano, o le farine direttamente da un mulino pavese."Noi abbiamo un sistema diverso da tutti, usiamo prodotti italiani quasi a chilometro zero, personale formato nella nostra scuola, una tecnica e una velocità di esecuzione che pochi hanno e poi un prezzo aggressivo che è la carta vincente".Una formula semplice che spesso ha ingolosito investitori, come alcuni fondi. Ma per ora la crescita resta casalinga:"Sarà difficile diventare grandi come i colossi americani o inglesi perchè la nostra pizza è un prodotto artigianale cotto ancora nel forno a legna. Non lavoriamo prodotti surgelati ogni punto vendita si fa la sua pizza. Pensiamo di diventare una media catena non potremo mai diventare una catena da 10mila punti vendita".