Politica

In Nepal festa per i 70 anni dalla prima scalata dell'Everest

 

Kathmandu, 29 mag. (askanews) - Funzionari governativi e centinaia di alpinisti hanno partecipato a Kathmandu, in Nepal, a una manifestazione per celebrare il 70esimo anniversario della prima scalata dell'Everest, il 29 maggio 1953, da parte del neozelandese Edmund Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay che aprirono la strada a migliaia di altri temerari.Da allora ne sono cambiate di cose e ripensare all'impresa dei primi rende ancora più incredibili le loro gesta, senza le attrezzature e l'esperienza di oggi. "I vecchi sherpa non erano addestrati, imparavano sul posto durante il lavoro. Oggi gli sherpa sono addestrati e possono persino controllare il meteo da soli" dice Phurba Tashi, alpinista nepalese.Alla cerimonia c'era anche Peter Hillary, il figlio di Edmund, orgoglioso di ricordare il padre. Una festa in cui sono state inaugurate anche le statue d'oro di Hillary e Norgay, erette vicino alla pista dell'aeroporto di Lukla, che dà accesso al campo base dell'Everest, prima tappa per chi mira a scalare la vetta.Dalla prima scalata, più di 6.000 alpinisti hanno raggiunto la vetta dell'Everest (8.849 metri), secondo l'Himalayan Database, che elenca tutte le ascensioni effettuate nell'Himalaya nepalese. Ma l'impresa rimane pericolosa: nello stesso periodo hanno perso la vita più di 300 persone, 12 quest'anno. Altri cinque sono dispersi, il che fa sì che il 2023 sia un anno record per la mortalità.Lo sherpa Sanu, l'unico ad aver scalato due volte le 14 vette più alte del mondo, ha invitato il governo a sostenere le guide nepalesi, che si assumono rischi enormi per trasportare attrezzature e cibo, fissare le corde e riparare scale. "Il governo non ha fatto molto per gli sherpa - sostiene - penso che sarebbe di grande aiuto e saremmo felici se aiutasse a ottenere l'istruzione gratuita nelle scuole per i figli degli scalatori morti sulle montagne".