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Coronavirus
Ema: "AstraZeneca va bene per tutti. Più benefici che rischi"
Roberto Speranza
Lapresse

Il vaccino "AstraZeneca va bene per tutti. Più benefici che rischi". L'Agenzia ha precisato che nel fine settimana hanno preso piede "molti articoli con informazioni non corrette sulle considerazioni scientifiche dell’Ema riguardo al vaccino Covid-19". La fonte della disinformazione - spiega l’ente regolatorio Ue - è stato un articolo pubblicato su un quotidiano italiano, che citava erroneamente uno dei nostri esperti. 

"Certo che il siero AstraZeneca serve" ha dichiarato Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici per Covid dell'Agenzia Europea del farmaco EMA. "Sono sinceramente stupito di leggere sulla Stampa", ha proseguito, "un messaggio contrario a Ema e anche a quello che penso in via personale. Le mie parole sono state completamente travisate". 

"Il vaccino AstraZeneca serve ancora tantissimo. Il rischio-benefico è positivo. La posizione di Ema non è cambiata soprattutto negli over 60, il vaccino va usato con assoluta tranquillità perché la protezione è superiore all'80% e l'incidenza del rischio di trombosi si riduce rispetto ai giovani", ha continuato al Giornale. "Secondo la farmacovigilanza, i casi di trombosi raccolti sono aumentati a fronte di un uso massiccio del vaccino. E in Inghilterra, abbiamo sentito che l'incidenza sugli over 60 è uno su 100mila, mentre nei più giovani è uno su 60mila - precisa Cavaleri - Stiamo raccogliendo dati per avere stime più precise per età e sesso. Ma c'è una riduzione della mortalità dovuta a queste trombosi grazie a cure che sembrano efficaci. Il rischio-benefico è valido anche in un quadro epidemiologico di bassa circolazione del virus, anche se si fa più sottile". 

Ormai AstraZeneca fa paura anche agli over 60 che devono fare la seconda dose. "Per i richiami il rischio si abbatte rispetto a quello, già minimo, della prima dose - evidenzia - Le trombosi dopo seconda dose sono rarissime e non destano al momento preoccupazione. In Inghilterra gli eventi avversi si contano sulla punta delle dita". Lei consiglierebbe il richiamo di AstraZeneca a tutti quelli che hanno già fatto la prima dose? "La seconda dose si può dare a tutti. Ma i paesi possono decidere che strada percorrere in base alla disponibilità dei vaccini", risponde Cavaleri. Il governo italiano ha deciso di usare Moderna o Pfizer. Condivide? "Ema però può solo formalmente autorizzare lo scambio di vaccini solo dopo la presentazione di dettagliati dossier da parte delle aziende" dichiara.  "Ogni Stato può decidere in autonomia". "Entro fine giugno però - aggiunge - Ema considererà l'opportunità di fare una raccomandazione sull'eterologa dopo aver esaminato tra gli altri uno studio inglese ben disegnato su Pfizer che sostituisce AstraZeneca per il richiamo" fa sapere Cavaleri. 

Quando gli si chiede se gli studi che circolano sono sufficienti per una scelta prudenziale, Cavaleri risponde che "Quelli preliminari svolti in Spagna e Germania sono molto piccoli però mostrano un profilo iniziale di sicurezza e una risposta immunitaria soddisfacente". 

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto sulla decisione presa venerdì dal governo di sospendere AstraZeneca per gli under 60, a '30 minuti al Massimo' ha dichiarato: "Col passare delle settimane le evidenze scientifiche" sul vaccino di AstraZeneca "in modo particolare sono cambiate. Questa è la verità. Ma è la comunità scientifica che ci guida".  "Se un vaccino è raccomandato sopra o sotto i 60 anni, non è una scelta politica. Chi ci ha guidato sono le agenzie regolatorie, il Cts, gli esperti che legittimamente possono cambiare opinione. Le evidenze scientifiche sono cambiate ed è la comunità scientifica che ci guida. Quando le indicazioni su un vaccino cambiano è perché l'evoluzione dell'evidenza scientifica è cambiata".

 

 

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