Coronavirus
Folla nelle città, assembramenti soprattutto di giovani

A Milano segnalati assembramenti pericolosi alla Darsena sui Navigli. A Roma struscio selvaggio in via del Corso eppoi i tavolini dei bar di Campo de’ Fiori di nuovo occupati dalle comitive con le bevande da asporto consumate in loco. Affollamenti anche in Veneto per il debutto dei saldi, con i sindaci dei sette capoluoghi preoccupatissimi. Così, dopo un vertice convocato d’urgenza si son detti pronti a chiudere di nuovo le vie e le piazze in caso di movida selvaggia. Il virologo Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, pensando a domani lancia l’allarme: «I rischi della riapertura di tutto sono elevatissimi». Anche il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, davanti alle immagini del sabato del villaggio milanese, non nasconde i timori: «La zona gialla non può e non dovrà essere un tana libera tutti...». Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha criticato il governo per la decisione di far scattare la zona gialla solo da domani, pensando alle aspettative di bar e ristoranti: «Continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da subito». E promette battaglia: «Faremo fronte comune con tutte le Regioni affinché il governo riveda i criteri astrusi dei Dpcm e provveda a ristorare in tempi certi chi più degli altri ha subìto danni». In Lombardia, nel Lazio, un po’ dovunque ieri gli esercenti di bar e ristoranti hanno contestato la scelta del governo: «Ci ha tolto anche stavolta i clienti della domenica». E la Fipe rilancia: «Chiederemo di riaprire i ristoranti fino alle 22».