L’ossido di etilene non è nei tamponi antiCovid: nessun pericolo - Affaritaliani.it

Coronavirus

L’ossido di etilene non è nei tamponi antiCovid: nessun pericolo

di Antonio Amorosi

La fake che imperversa in rete: i tamponi introducono nel nostro corpo una sostanza cancerogena. Ecco perché é falso. Gli stent trattati allo stesso modo e...

Circola in modo ossessivo in rete e sulle app di messaggistica dei cellulari l’affermazione che attraverso i tamponi nasali utilizzati per individuare la positività alla Sars-CoV-2 venga introdotta nel corpo una sostanza cancerogena, l’ossido di etilene, in grado di causare tumori al cervello.

Il messaggio viene veicolato anche attraverso diversi video dove si mostrano alcune confezioni di “Covid-19 Self-Test Kit”, utilizzate durante la pandemia e prodotte in Cina, con su scritto “Sterile Eo”. E’ vero, “Sterile Eo” è il simbolo che indica che il dispositivo medico è stato sterilizzato usando ossido di etilene. Ed è vero che l’ossido di etilene è tossico e cancerogeno. Ma l’ossido di etilene è un agente sterilizzante diffusissimo nella strumentazione medica che non può essere sterilizzata in autoclave (un contenitore o struttura ermetica che lavora con la pressione). La sterilizzazione con ossido di etilene si usa per i cateteri, i tubi, gli stent, i tamponi. Però prima dell’utilizzo della strumentazione vengono eliminati tutti i residui di ossido di etilene. Immaginate quanti stent coronarici, quindi introdotti permanentemente nel corpo delle persone, siano stati utilizzati nel mondo.

Dopo la sterilizzazione è necessario, prima di utilizzare il materiale, in questo caso il tampone, che venga sottoposto ad un opportuno periodo di “degasificazione”. L’ossido di etilene viene quindi rimosso con aerazione di media sulle 8-12-24 ore e con trattamento a 50-60 °C. Le agenzie sanitarie nazionali e internazionali indicano ampiamente quali siano le disposizioni da seguire. Un esempio fra tutti è quello della FDA (Food and Drug Administration) degli Stati Uniti che prima che la maggior parte dei dispositivi medici sterili vengano messi sul mercato esamina le richieste di commercializzazione per determinare se le informazioni sulla sterilità siano in conformità con gli standard di consenso concordati a livello internazionale e che FDA riconosce.

Forse anche in buonafede i soggetti che parlando di questo pericolo avendo letto “Sterile Eo” presumono che dentro i tamponi ci sia dell’ossido di etilene, che in realtà è stato rimosso.

Più chiaramente si può dire che anche se i tamponi sono stati inizialmente sterilizzati con una quantità infinitesimale di ossido di etilene, al di sotto della quale non sono mai stati riscontrati rischi, la sostanza non è presente nei tamponi finiti che poi verranno introdotti nei seni nasali.

(Segue...)