Messaggi d'odio, antisemiti e violenti: i no vax minacciano Draghi su Telegram
I no vax colpiscono ancora: dopo David Sassoli arrivano gravi minacce e messaggi violenti e pieni d'odio anche al premier italiano e al presidente Usa Joe Biden
L'amministratore del canale, un uomo italiano residente in Germania, è stato controllato all’ingresso in Italia all’aeroporto di Napoli Capodichino
Non si arrestano le minacce e le speculazioni no vax nei confronti delle più alte cariche istituzionali: dopo il caso della morte di David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo (ne abbiamo scritto qui), su Telegram arrivano messaggi d'odio, di matrice antisemita, complottista e violenta anche per il premier italiano Mario Draghi e il presidente americano Joe Biden.
La polizia Postale e delle Comunicazioni, su delega del Procuratore della Repubblica, nell’ambito del monitoraggio informativo della rete Internet connessa all’attuale mobilitazione contro le misure adottate dal Governo per il contenimento della pandemia da Covid-19, ha rilevato la pubblicazione di numerosi messaggi d’odio, ispirati da teorie complottiste no vax.
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I poliziotti hanno in particolare individuato un canale Telegram, caratterizzato dalla presenza di numerosi messaggi connotati da ideologie antisemite, da teorie complottiste contrarie ai vaccini, dall’incitamento alla violenza nel corso di manifestazioni pubbliche, nonché da gravi minacce nei confronti di varie cariche istituzionali, tra le quali il presidente del Consiglio Mario Draghi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il fondatore della società Microsoft, Bill Gates.
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L’amministratore del canale, originario della provincia di Napoli, ma da tempo domiciliato in Germania per motivi professionali, è stato controllato all’ingresso in Italia all’aeroporto di Napoli Capodichino, dove era in transito per partecipare alla manifestazione no-vax che si sarebbe svolta a Roma il 15 gennaio 2022, ed è stato sottoposto a perquisizione personale eseguita, su delega del Pubblico Ministero, dal Compartimento Polizia Postale e dalla DIGOS di Napoli.
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