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No Green Pass, chat "Basta Dittatura": indagati per istigazione a delinquere

Perquisizioni e indagini tra gli iscritti al gruppo Telegram "Basta Dittatura": le ipotesi di reato sono istigazione a delinquere e compiere illeciti contro le istituzioni, tra cui Mario Draghi

La Polizia di Stato di Torino ha eseguito 17 decreti di perquisizione, in diverse città d'Italia, nei confronti degli attivisti No Vax e No Green Pass più radicali affiliati al noto canale Telegram "Basta Dittatura".

L'operazione è il risultato delle indagini svolte sotto la direzione dei magistrati specializzati della Procura della Repubblica di Torino, gruppo terrorismo ed eversione, con la partecipazione diretta dei Compartimenti Polizia Postale e delle Digos territoriali, sotto il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Per gli indagati l'ipotesi accusatoria è quella di istigazione a delinquere con l'aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi.

Il canale Telegram era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro nonché della decisione di chiusura da parte della stessa società, in considerazione della gravità dei contenuti pubblicati.

no green pass no vax
 

Le complesse attività che ne sono conseguite, svolte congiuntamente dalla Polizia Postale e dalla Digos di Torino, sono state condotte per diverse settimane monitorando h 24 il canale divenuto polo principale nell'organizzazione di proteste violente su tutto il territorio nazionale.

"Basta Dittatura" negli scorsi mesi aveva raccolto decine di migliaia di iscritti, risultando essere il nodo di collegamento con tutti i principali spazi web di protesta, caratterizzata da un persistente incitamento all'odio ed alla commissione di gravi delitti; la propagazione virale dei messaggi ha determinato inoltre consistenti disagi nella gestione dell'ordine e sicurezza pubblica delle piazze.

Gli indagati hanno partecipato alla chat istigando sistematicamente all'utilizzo delle armi ed a compiere gravi atti illeciti contro le più alte cariche istituzionali, tra cui il presidente del Consiglio Mario Draghi. Obiettivi ricorrenti sono stati inoltre le forze dell'ordine, medici, scienziati, giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di "asservimento" e di "collaborazionismo" con la "dittatura" in atto.

no green pass no vax
 

Presa costantemente di mira con pesanti insulti anche tutta quella parte di popolazione che, vaccinandosi e osservando le regole di protezione personale, ha accettato di "rendersi schiava dello Stato", secondo la visione dei partecipanti alla chat.

Molti dei perquisiti risultavano già noti alle forze di polizia, sia per aver aderito a posizioni estremiste sia per precedenti reati quali resistenza a pubblico ufficiale, furto, rapina, estorsione ed in materia di stupefacenti. Tra gli indagati figurano però anche soggetti incensurati caduti nella spirale dell'odio online.

I contenuti e i toni sono risultati esasperati, con riferimenti espliciti a "impiccagioni", "fucilazioni", "gambizzazioni", oltre ad allusioni dirette a "nuove marce su Roma" ed al terrorismo; tra gli identificati anche soggetti che avevano promosso blocchi autostradali e ferroviari nonché attivisti resisi protagonisti di aggressioni di piazza alle forze dell'ordine impiegate per i servizi di Ordine Pubblico.

L'operazione ha coinvolto le città di Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino, Varese, unitamente ai Compartimenti Polizia Postale e delle Digos territoriali, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. 

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