Birmania, rivolta contro terzisti H&M. Operai distruggono le linee produttive
In Birmania scoppia la rivolta contro i terzisti H&M
Tempi difficili per H&M nel Sud Est asiatico, dove è scoppiata una accesa protesta per richiedere condizioni di lavoro migliori. In Birmania alcuni lavoratori di una fabbrica cinese, che lavora conto terzi per il colosso svedese H&M, hanno distrutto alcune linee produttive, per un danno intorno ai 75mila dollari. L’azienda in questione, come scrive PambiancoNews, è la Hangzhou Hundred-Tex Garment (Myanmar) Company, una delle 40 realtà produttive birmane a cui H&M si affida per la realizzazione dei suoi vestiti.
La protesta sarebbe iniziata a gennaio, con uno sciopero a seguito del licenziamento di un rappresentante sindacale, e lo scorso 9 febbraio la produzione nella fabbrica era stata sospesa. La Birmania è uno dei principali poli produttivi a basso costo del Sud Est asiatico. Qui, spiega Reuters, il costo del lavoro si aggira sui 63 dollari a settimana, meno di Vietnam e Cambogia dove i salari settimanali si attestano rispettivamente sui 90 e 145 dollari.