Gay Pride a San Paolo: festa e diritti civili per poter donare sangue
di Leila Ribeiro per Affaritaliani in Brasile, da São paulo - SP
Il 7 di giugno, si è svolta davanti al Museo di Arte di São Paulo (MASP) nell’Avenida Paulista, palco di importanti eventi cittadini, la XIX edizione della Gay Pride di São Paulo, intitolata: “Sono nato così, sono cresciuto così, sarò sempre così: rispettatemi!”.
La manifestazione ha avuto come obiettivo non solo la necessità di attirare l’attenzione della società contro la violenza sempre più grave nei confronti degli LGBT, il pregiudizio e l’omofobia, ma anche difendere il diritto degli omosessuali a poter donare sangue.
Il progetto dell’associazione “Igualdade na Veia (Uguaglianza in Vena)” promuove la regolamentazione della donazione di sangue da parte degli omosessuali, senza discriminazioni basate sulle scelte sessuali.
In Brasile il Ministero della Sanità, attraverso la Portaria 2712/2013, considera gli omosessuali come donatori “non approvati”, indipendentemente dalle loro condizioni di salute.
Nell’attuale situazione di scarsità di plasma per trasfusioni presso le Banche del Sangue, la popolazione LGBT brasiliana, stimata in approssimatamente 6 milioni, potrebbe contribuire significativamente a donare sangue e a salvare vite.
Altre rivendicazioni politiche sollevate dal movimento LGBT riguardano il riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso, il diritto all’adozione, l’accesso alle nuove tecnologie riproduttive, la garanzia per i travestiti di poter accedere e frequentare le scuole e il diritto per i transessuali di ottenere l’adeguamento dell’identità giuridica attraverso la possibilità di uso e riconoscimento del nome sociale in sostituzione del nome ricevuto alla nascita.
La manifestazione di domenica ha rappresentato un momento di autostima della comunità LGBT. In un clima festoso e carnavalesco, è stata accompagnata da 18 trii elettrici, al suono dell’Axé di Bahia e della musica elettronica.
Come ogni anno, le Drag Queens si sono esibite nei loro esuberanti costumi, protagoniste dello spettacolo.
La Gay Pride rappresenta anche un evento turistico di primaria importanza. La settimana scorsa, il movimento di prenotazioni alberghiere nella capitale paulista è aumentato del 43%, secondo informazioni del sito di prenotazioni Hoteis.com.
Nel pomeriggio di sabato si è svolta anche la XIII marcia di lesbiche e bisessuali: con lo slogan “Nessuna Donna Rimarrà Indietro” sono state occupate le vie della città per rivendicare le richieste specifiche del gruppo, per terminare al Largo do Arouche (centro di São Paulo) con un animato spettacolo.
In entrambe le manifestazioni ha partecipato la Chiesa Evangelica “Gesù Città di Rifugio”, che accoglie apertamente e senza discriminazioni gli LGBT che desiderano percorrere un cammino di fede e che subiscono discriminazioni nella gran parte delle Chiese tradizionali.
In un paese come il Brasile, in cui il maschilismo e la discriminazione di genere sono ancora molto radicati, la lotta degli LGBT per i propri diritti rappresenta un contributo importante all’evoluzione della società.
Riferimenti:
www.guiagaysaopaulo.com.br
www.crpsp.org.br
www.jesuscidadederefugio.com.br
www.igualdadenaveia.com.br