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Costume
Giamaica selvaggia, nell’isola di Bob Marley tra natura e reggae
La meravigliosa spiaggia di Negril, conosciuta anche con il nome di perla dei Carabi, con i suoi 11 chilometri di sabbia bianca

Si possono ammirare oltre a un mare turchese e a spiagge da sogno, barriere coralline, cascate, foreste incontaminate e monumenti coloniali

Di Igor Righetti
Foto di Grigore Scutari

La Giamaica, isola dell’arcipelago delle Antille situata nel mar dei Caraibi, ha un immenso tesoro di gioielli naturali incastonati in una briosa e colorata atmosfera africana. La lingua ufficiale è l’inglese, ma molto utilizzato è anche il patois, un dialetto nazionale nato con il colonialismo spagnolo e inglese quando agli schiavi fu vietato di parlare la loro lingua d’origine. Per quanto riguarda il fuso orario, la Giamaica è 6 ore indietro rispetto all’Italia. La valuta locale è il dollaro giamaicano, ma la popolazione preferisce ricevere il dollaro americano.

Nell’isola di Bob Marley, del “don’t worry, be happy”,  si possono ammirare oltre a un mare turchese e a spiagge da sogno, barriere coralline, cascate, foreste e monumenti coloniali. In questa straordinaria mescolanza razziale e culturale il sottofondo musicale è il reggae. Una natura ancora incontaminata che può essere vissuta tramite il trekking, il birdwatching, il rafting, passeggiate a cavallo lungo la spiaggia e immersioni nelle barriere coralline. Dall’aeroporto internazionale di Montego Bay ci si può dirigere verso la scoperta dei tesori dell’isola.  Nella costa giamaicana del Sud sono imperdibili le cascate Y.S. Falls, immerse in una vegetazione lussureggiante con fiori dai colori intensi, dove chi vuole sentirsi un po’ Tarzan può anche fare un tuffo con una sorta di liana (artificiale). Nella zona c’è il villaggio di Middle Quarters noto per i gamberi di acqua dolce che, già cotti e impepati, vengono venduti in sacchetti di plastica lungo la strada. Quindi è la volta di un safari in barca sul Black river, un fiume ricco di mangrovie dal fondo di sabbia scura che fa apparire nere le sue acque limpidissime, per vedere a pochi metri coccodrilli e aironi. Coccodrilli ormai abituati agli essere umani, talmente abituati che si mostrano senza indugi e ai quali le guide hanno addirittura dato un nome come fossero animali domestici. Lungo le strade si incontrano campi di canna da zucchero, villaggi caratteristici e tante capre in libertà.

Gli amanti della natura trovano pane per i loro denti. Dunn’s River Falls sono le cascate più famose dell’isola: si trovano a Nord, a Ocho Rios. Le cascate con terrazze di roccia sono a 600 metri sopra il livello del mare e possono essere risalite a piedi (l’acqua è piuttosto fredda).  Un’esperienza per emulare Indiana Jones. Qui fu girato uno dei film della saga di James Bond. La località è famosa soprattutto per gli arenili e le esplorazioni dei fondali marini. A Ocho Rios emerge la grande influenza spagnola  nell’architettura testimoniata dagli edifici coloniali. In Giamaica non si può non visitare un villaggio rasta per conoscere usi e costumi del movimento rastafariano, il cui nome deriva dai termini Ras (principe) e Tafari (da temere) in onore dell’imperatore etiope Hailè Salassiè, nato in Giamaica alla fine degli anni ’20 come rivendicazione del nazionalismo nero.

I dreadlocks o dreads (erroneamente chiamati rasta) sono delle vere e proprie trecce di capelli. La religione è onnipresente: non a caso il Paese ha il primato della più alta concentrazione al mondo di chiese per miglio quadrato.
Andando in giro vi capiterà di essere travolti dal caratteristico profumo della ganja  (il nome locale per la marijuana) fumata praticamente ovunque e non solo dai rasta , la cui religione la considera un’erba sacra che li aiuta a restare in contatto con Dio. Non mancano i bar che servono biscotti, torte e persino popcorn a base di marijuana.

Nella parte occidentale dell’isola si trova  Negril, conosciuta anche con il nome di perla dei Carabi, con i suoi 11 chilometri di sabbia bianca.  Il locale più famoso è il Rick’s Cafè, dove si possono ammirare tramonti mozzafiato e fare, o vedere, in base al vostro livello di temerarietà, tuffi dalle scogliere. Si può anche ascoltare musica live reggae o caraibica. La bevanda nazionale è la birra “Red Stripe”, mentre fra i superalcolici  spicca il meraviglioso rum Appleton Estate.

Dove e come soggiornare. In uno dei tratti di costa più caratteristici di Lucea, nella parte Nord occidentale dell’isola, sorge in riva al mare  il nuovo e impeccabile Eden Village Premium Grand Palladium Jamaica Resort & Spa, un elegante cinque stelle perfettamente organizzato nonostante la grandezza del complesso, con servizi professionali e di alto livello. La struttura, all’interno di giardini rigogliosi e molto curati, dista 35 chilometri dall’aeroporto di Montego Bay: ha junior suite e suite spaziose con tanto di vasca idromassaggio.  L’offerta gastronomica è molto varia e di grande qualità: vi sono 3 ristoranti con servizio a buffet e 7 ristoranti à la carte aperti per cena con specialità della cucina italiana, messicana, asiatica, indiana, grill e barbecue, di pesce e creola-giamaicana. Lo chef italiano Davide Pennestrì fa sentire a casa anche coloro che all’estero non possono rinunciare alla pasta e alla pizza. Il resort ha anche 17 bar (uno si affaccia sul mare), 5 piscine  (tra le quali la più grande di tutta l’isola di circa 4.500 metri quadrati), una palestra, un centro benessere,  3 campi da tennis e si può praticare ogni tipo di sport acquatico. Spettacoli serali e intrattenimento per ogni età vengono assicurati ogni giorno. Per coloro che amano restare sempre connessi, il wi-fi è presente anche nelle spiagge. E di spiagge dorate con acque cristalline, tutte attrezzate, la struttura ne ha diverse di cui una per coloro che amano la tranquillità più assoluta dato che è riservata ai soli adulti. È una delle mete più richieste di Eden Viaggi che propone soggiorni di una settimana con trattamento all inclusive (www.edenviaggi.it).

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